La lavagna multimediale interattiva
La LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) viene impiegata da anni nelle scuole ticinesi. Dalla Scuola elementare a quella medio-superiore, passando per il settore medio. Uno strumento didattico che sta avendo successo nella scuola poiché ripropone – in forma tecnologicizzata – il classico strumento che da decenni è usato nelle classi: la lavagna.
Dal mio punto di vista e da quello pedagogico, la LIM non è che parzialmente innovativa, non permettendo che minime modifiche nel sistema didattico che rimane prevalentemente classico, frontale e a classe intera. Altri sono gli strumenti tecnologici che potrebbero, integrandosi, modificare il modo di far scuola e dare un plus-valore e un’innovazione all’insegnamento. Ma, rimaniamo sulla LIM.
Essa permette di integrare la multimedialità digitale. Suoni, testi, video e collegamento internet sono disponibili. Risulta possibile intervenire, evidenziando, quanto appare sul grande schermo. Tutto quello che viene visualizzato sulla lavagna interattiva può essere stampato, registrato e quindi diffuso per vie elettroniche, dalla posta elettronica alle piattaforme di sussidio all’insegnamento, per es. educanet2.
Sarà uno strumento didattico che avrà successo nella nostra scuola? Presumo di si.
Come DFA (già ASP) da anni usiamo le LIM sia nella nostra formazione terziaria (ne abbiamo finora installate quatto, molto apprezzate) sia in attività di ricerca, seguendo esperienze della scuola elementare in cui la LIM è usata. Siamo un centro di competenza nel contesto d’uso delle LIM in classe.
In questi giorni è stato firmato una accordo con una ditta che vende LIM, per collaborare, offrendo corsi di formazione a questo strumento, rivolti non solo alla Scuola ma anche al mondo dell’amministrazione che sempre di più le impiega. Stiamo infatti certificando due persone affinché possano avere il “label” di formatore LIM non solo a livello didattico ma anche tecnologico. A breve offriremo corsi di vario livello per “target” differenziati.
In prospettiva, apriremo quindi discussioni su argomenti correlati alla LIM che da oggi diventa ufficialmente uno dei tag di questo blog, da sviluppare.
Questo articolo è stato inserito da Marco Beltrametti il 4 ottobre 2009 alle 08:38, ed è archiviato in Formazione. Puoi seguire le risposte con i feeds RSS 2.0. Oppure scrivere un commento o anche segnalare un trackback dal tuo sito.
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#2 Pubblicato da Andrea Ghirlanda 6 anni fa
Concordo con quanto scritto dal collega Massimo, visto che già diverse scuole, a vari livelli, possono usufruire della “smartboard” come strumento didattico trovo utile non solo parlarne ma cercare di sensibilizzare i docenti, magari attraverso corsi d’introduzione sulle molte possibilità che offre questa lavagna interattiva.
Personalmente l’ho già usata e seguendo una breve introduzione sulle modalità di base posso dire, seppur presenti un’infinità di risorse e opzioni per le diverse materie, che l’uso risulta essere, dopo qualche momento di pratica, abbastanza diretto e facile. Un primo vantaggio che ho potuto notare é che se da un lato la lavagna classica una volta riempita necessita di una pulitura la smartboard permette al docente una volta riempita di salvare il contenuto e ripartire con una nuova schermata (lavagna) pulita. Con questo sistema di salvataggio il docente ma anche gli allievi possono avere sempre sott’occhio tutto quello fatto (e scritto) durante la lezione e si può facilmente ritornare su aspetti affrontati precedentemente. Immaginate un allievo che non ha capito qualcosa che é stato scritto alla lavagna ad inizio lezione…con la smartboard il docente in un attimo può andare a riprendere quanto presentato precedentemente e riproporlo nella sua versione originale.
Ho voluto riportate un breve esempio pratico della sua comodità, ma ritengo che oltre a questi aspetti puramente pratici la smartborad possa diventare un valore aggiunto anche a livello didattico per tutte la varie discipline scolastiche. -
#3 Pubblicato da giuseppe Ribera 6 anni fa
L.I.M. Quali vantaggi?
Recentemente mi sono imbattuto in un articolo apparso su di una rivista specializzata in educazione, dove è riportata un’esperienza didattica durante la quale si era ricorsi, fra gli altri strumenti, anche alla LIM.
L’esperienza ha riguardato un’iniziativa di un istituto tecnico di proporre ore aggiuntive ad un gruppo di studenti non italofoni per aggregarsi nella comunità e per migliorare il proprio patrimonio lessicale della lingua italiana.
L’utilizzo della lavagna interattiva è risultata di successo, a detta dell’insegnante, poiché la multimedialità ha agevolato la veloce assimilazione di termini e struttura linguistiche tramite la registrazione che il mezzo consente.
Personalmente penso che un siffatto strumento, sicuramente non rivoluzionario nel campo della didattica di base, sia particolarmente indicato per esperienze didattiche che, come quella qui menzionata (A. Lavoratti; articolo comparso sulla rivista “Difficoltà di apprendimento” ottobre 2009 ), necessitano di confronti contemporanei visivi ed uditivi; in particolare le lingue straniere potrebbero avvalersene.Giuseppe Ribera
Abilitando DFA -
L.I.M quali vantaggi?
Ho letto il post di Beo sulla lavagna multimediale interattiva (LIM) e non ho potuto fare a meno di notare una frase in modo particolare. La cito:
“Come DFA (già ASP) da anni usiamo le LIM sia nella nostra formazione terziaria (ne abbiamo finora installate quattro, molto apprezzate) sia in attività di ricerca, seguendo esperienze della scuola elementare in cui la LIM è usata. Siamo un centro di competenza nel contesto d’uso delle LIM in classe.”
Secondo me va fatta una distinzione. Il fatto di possedere quattro lavagne di nuova generazione al DFA (già ASP) non significa certo automaticamente che ognuno dei candidati rappresenti una persona competente nell’uso delle LIM.
Parlando a titolo esclusivamente personale, mi ritengo completamente ignorante nell’utilizzo di questa tecnologia, visto che, da quando ho varcato il fatidico “portone” che introduce al chiostro della vecchia magistrale NON NE HO MAI VISTA UNA IN FUNZIONE. Mi chiedo dunque se non sia il caso di organizzare dei momenti, divisi per materia, in cui ci sia la possibilità di scoprire le potenzialità di questo nuovo strumento in relazione alla propria disciplina.
Inoltre, e qui sollevo un’altra volta una considerazione puramente personale, in alcune sedi di scuola media è già un lusso avere dei gessi di due colori, una lavagna sufficientemente grande oppure un retroproiettore da non contendere con le sei aule dello stesso piano.
Bisogna quindi secondo me agire in due direzioni, da un lato la formazione di noi futuri docenti in questo ambito va certamente potenziata, su questo non ci sono dubbi.
Dall’altro però anche le sedi vanno dotate degli strumenti opportuni. Non soltanto in due o tre aule, ma veramente a tappeto. Per definizione tutto quello che non è “comodo” un docente preferisce evitarlo ed andare avanti con le proprie schede cartacee. È un po’ brutale come affermazione, ma credo che non si discosti poi così tanto dal vero.
Concludo queste mie riflessioni sparse col segnalarvi un sito (che ho ripreso dal portale educa.ch) in cui ci sono alcuni esempi pratici dell’utilizzo della LIM nella scuola.
http://www.slimteam.it/j/index.php?option=com_virtuemart&page=shop.browse&category_id=16&Itemid=97Viva cordialità
Francesco Doninelli
DFA 09 (Storia) -
#5 Pubblicato da Francesco Candolfi 6 anni fa
Sono convinto che la LIM possa incrementare la qualità di alcune lezioni, non dell’insegnamento in senso generale. Ad ogni modo è giusto e costruttivo discuterne al fine di rendere questo ausilio didattico sempre più conosciuto e quindi meglio sfruttato. Sono d’accordo con Francesco Doninelli sul fatto che al DFA l’utilizzo della LIM, per quanto riguarda gli abilitandi SM, rimanga qualcosa di perfettamente sconosciuto. Dal momento che la scuola ne possiede più di una sarebbe auspicabile concedere alcune ore all’apprendimento del suo funzionamento o perlomeno delle sue potenzialità.
Settimana scorsa ho avuto modo di assistere alle SM di Camignolo a una presentazione della LIM come strumento didattico e devo dire che è abbastanza sbalorditivo.
Vado qui a elencare alcune cose che si possono fare con una LIM e non con una lavagna tradizionale:
-salvare tutto quanto scritto e disegnato per la lezione successiva
-utilizzare più schermate senza doverne cancellare nessuna
-annotare la schermata senza intaccare il documento originario in maniera rapida e flessibile
– scrivere servendosi di caratteri di stampa
– riprodurre in modo rapido figure geometriche regolari o irregolari
– importare immagini o fotografie da qualsiasi fonteQuesti sono solo alcuni esempi dei vantaggi nell’utilizzo di una LIM. È chiaro che a seconda della materia insegnata le potenzialità di una LIM divergono: ad esempio, per storia e geografia, ma anche per scienze, i vantaggi risultano più immediati (cartine, proiezioni video ecc…).
I problemi sulla LIM sono molteplici, uno fra i più evidenti riguarda la programmazione delle lezioni. Una sola LIM in un’aula su riservazione non permette al docente di pianificare il suo insegnamento, dunque una “lezione LIM” rimarrà sempre (per i prossimi anni almeno…) un’eccezione.
Concludendo vorrei segnalare due siti a mio parere utili:
http://www.hitachi-soft.com/icg/support/online_tutorials/ [con vari video che spiegano il funzionamento della LIM, segnalatomi alla presentazione a Camignolo]
http://latemar.science.unitn.it/wiki_lavagne/index.php/Pagina_principale [wiki mantenuto dal prof. Marco Ronchetti dell’Università di Trento sulla LIM come ausilio didattico]
Un cordiale saluto a tutti
Francesco Candolfi
DFA 09 -
#6 Pubblicato da Nina Jaeggli 6 anni fa
Leggendo i commenti sulla LIM, mi sono sorte diverse domande.
Prima di tutto vorrei concordare con Francesco Doninelli sul fatto che all’ASP, pur avendo visto questo tipo di lavagna in un’aula, non ne abbiamo mai utilizzata una e non abbiamo nemmeno mai visto un professore che se ne servisse.
Come dicevano i miei colleghi se veramente si volesse rendere la LIM uno strumento didattico d’uso, sarebbe necessario formare prima di tutto i docenti e quindi immagino sarebbe utile dedicarvi qualche ora nel corso dell’abilitazione. Come sottolineava Francesco, inoltre,in non poche sedi del cantone molti docenti faticano addirittura per trovare un beamer o una televisione e quindi credo che la LIM sia, ad oggi, ancora lontana dal diventare un mezzo abituale.
Un’altra questione importante, a mio avviso,è quella dei fondi che lo Stato mette a disposizione delle scuole che purtroppo non sono molti e che quindi andrebbero piuttosto usati per potenziare servizi come il sostegno pedagogico; la presenza di educatori che possano seguire i ragazzi più in difficoltà; la creazione di doposcuola o ancora di mense nelle varie sedi.Nina Jaeggli
(FP SM italiano) -
A scanso di equivoci intervengo sulla LIM (strumento da me ritenuto interessante ma non indispensabile per la didattica) dicendo quanto segue, per completare l’informazione:
– il DFA ne possiede 5 di cui 2 in scuole elementari (sperimentazione)
– le abbiamo avute a prezzi minori di quanto costino le lavagne bianche o nere classiche (sic)
– affinché tutti i docenti DFA formino i futuri docenti agli usi della LIM, dovranno esserci sperimentazioni e formazioni (iniziate omeopaticamente)
– diventare un centro di competenza non significa necessariamente che tutti al DFA conoscano la LIM, ma che si possa parlarne in modo pertinente a chi ne fa richiesta (per il momento le scuole non sono i richiedenti privilegiati)
– mostrare come funziona una LIM a 70 docenti in contemporanea è didatticamente poco interessante -
#8 Pubblicato da Laura Colombi 6 anni fa
Mi permetto di intervenire anch’io su questo tema lieta di vedere così tanto interesse anche tra i miei colleghi e non solo tra gli abilitandi in materie scientifiche, tradizionalmente più ricettivi nei confronti delle nuove tecnologie.
Inizio col dire che le precisazioni portate dal professore sono interessanti e chiariscono bene la situazione del nostro istituto. Mi sorprendono un po’ invece le perplessità espresse da alcuni colleghi riguardo l’impiego reale di questo supporto a scuola. Nella SM dove svolgo la pratica (Pregassona) l’utilizzo della LIM è una realtà concreta. Io stessa ho potuto vederla più volte in opera assistendo a lezioni di storia. Non avrei quindi alcuna difficoltà a ricevere un’adeguata formazione direttamente in sede. Visto che, a quanto intuisco dagli interventi precedenti, questo non è automatico in tutte le SM, sono portata a chiedermi come porre rimedio a questo problema. Il sito segnalato da Francesco è senza dubbio un ottimo inizio, ma sarebbe interessante anche se lui potesse fornire maggiori dettagli sulla presentazione che ha seguito presso la SM di Camignolo: chi l’ha organizzata? A chi si rivolgeva? Sarà replicata anche in altre sedi?
Riguardo al tema della specificità disciplinare, già affrontata negli interventi che precedono il mio, posso dire di essere rimasta positivamente colpita assistendo ad alcune lezioni di storia effettuata tramite l’ausilio della LIM. L’insegnamento della storia presenta infatti un annoso problema: quello di gestire il materiale di supporto, in particolare le carte, le immagini e i filmati. Si è provato ad ovviare al problema con l’uso del retroproiettore, ma la visione non è mai perfetta, specialmente se le immagini sono a colori, e poi lavorare su un lucido è comodo se basta scrivere mentre gestire un disegno – o una carta appunto – crea non pochi problemi. Tutto questo a mio parere può essere risolto dalla LIM che permette di avere su un unico supporto un gran numero di carte, immagini e filmati, garantendone la visione anche simultanea. In più si può lavorare sulle carte con svariati colori, proprio come su un foglio da disegno, senza alterare l’immagine originale che quindi è subito pronta per essere riutilizzata con un’altra classe.
In conclusione segnalo, come piccolo approfondimento, alcuni link che parlano dell’introduzione della LIM in altri Paesi europei.
Per l’Italia:
http://it.reuters.com/article/internetNews/idITMIE49114120081002
http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2008_miur/021008.shtm
Per l’Inghilterra:
http://www.ucalgary.ca/iejll/glover_miller
Cordialmente
Laura Colombi
FP SM, italiano e storia -
#9 Pubblicato da Francesco Candolfi 6 anni fa
In risposta a Laura segnalo che la presentazione di Camignolo non sarà replicata in altre scuole in quanto si tratta di un progetto interno alla sede scolastica. In pratica è un giovane docente che, conoscendo bene l’utilizzo e le varie funzionalità della LIM, ha cercato di illustrare ai colleghi le potenzialità della lavagna, con lo scopo di attirare anche l’attenzione dei più refrattari alle nuove tecnologie. La presentazione era quindi rivolta ai docenti della sede interessati all’argomento. Un’ iniziativa simile dovrebbe nascere in ogni sede scolastica…
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Personalmente, prima che iniziassi la mia formazione al DFA, non sapevo neanche che esistesse la lavagna interattiva multimediale. Ho avuto l’occasione di vederla solamente in un’aula, non in funzione. Sarebbe molto interessante poter assistere ad una presentazione o meglio ancora partecipare ad un corso di formazione come hanno avuto la possibilità di fare alcuni colleghi che hanno postato precedentemente. Seguendo il corso riguardante le ICT e discutendo con i miei colleghi mi sono creato un’opinione positiva riguardo l’utilizzo della LIM nelle scuole. Penso sia uno strumento utile in quanto permette di avere sottomano, velocemente, tutto quello che si è scritto avendo così la possibilità di riprendere tutte le fasi della lezione come veniva affermato in un post precedente. Entrando nello specifico della mia materia, l’Educazione Musicale, ritengo che sarebbero molteplici i vantaggi che porterebbe l’utilizzo di una smartboard: sarebbe possibile ad esempio seguire la partitura di un brano che si sta ascoltando sottolineando in tempo reale i tratti che interessano, semplicemente scrivere musica in modo ordinato a differenza delle lavagne tradizionali, evidenziare battute musicali interessanti, ecc. Mi permetto di segnalare il sito di una scuola italiana in cui è presente una guida sull’uso della LIM ed esperienze realizzate in varie materie: http://www.scuolamediatoscanini.it/modules/cjaycontent/index.php?id=11
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Vorrei intervenire anch’io sull’argomento avendo sperimentato la LIM per la prima volta nel corso dell’ultima settimana di pratica continuata. Premetto che fino a qualche giorno fa sapevo dell’esitenza delle smart boards cosi come del loro utilizzo in sede (Breganzona) in alcune materie, ma non avevo mai avuto né la possibilità di utilizzarne una, né di vederne una in funzione. Leggendo quanto scritto in precedenza mi trovo d’accordo con praticamente tutti gli interventi: la LIM non potrà portare, almeno a corto temine, ad una rivoluzione di tipo didattico cosi come non potrà essere apprezzata da tutti se non si riuscirà a ritagliare un piccolo spazio ad essa dedicato nel corso della formazione, ma, a prescindere da tutto ciò, secondo me il potenziale esistente nell’utilizzarla è elevatissimo. Anzi, mi permetto di aggiungere che anche un beamer, un foglio di carta o una lavagna classica se non utilizzati possono risultare strumenti didatticamente poveri. Il rischio, aspettando troppo anche solo ad introdurla ai docenti, potrebbe essere che anche la LIM tenda ad entrare velocemente nel dimenticatoio. In alcune fiere tecnologiche vengono già presentati banchi interattivi progettati per le scuole primarie (in italiano), direttamente collegati alla cattedra (e qui mi potrei collegare all’utilizzo di videogiochi di un certo tipo…). È quasi impossibile pensare di rimanere al passo con tali tecnologie avendo troppa paura ad utilizzare un mezzo completo come la LIM.
Cercando di non sviare troppo dal discorso generico, nel mio caso la lavagna è stata utilizzata nel corso di una lezione introduttiva, più precisamente per permettere ai ragazzi di presentare i loro lavori e di poter intervenire durante la discussione. Non avendola mai utilizzata prima sono partito, con un certo timore, sapendo oltretutto che i ragazzi in questione (III media) sono abituati ad usarla da almeno un paio d’anni; ma è bastata un po’ di pratica per riuscire ad utilizzare tutte le caratteristiche di base senza alcun problema.
Esiste infatti la possibilità di installare sul proprio computer una versione trial del software della LIM sul quale allenarsi a dovere e scoprire le varie funzioni, esiste la versione per i sistemi operativi windows, os x e anche per linus. Non è quindi necessario avere per forza la lavagna a disposizione per poter provare quali sono almeno alcune delle sue funzioni. Il programma è piuttosto intuitivo, e, per quanto riguarda le schermate, lo stile è molto Power Point. È un po’ grande e potrebbe darsi che il tempo necessario all’installazione risulti parecchio. Posso consigliare di non installare tutte le immagini presenti di default al suo interno. Una volta installato il programma ecco che la schermata del computer si comporta esattamente come quella della smart board, con l’unico difetto che ogni funzione è applicabile via mouse e non semplicemente toccando con un dito o un pennarello.
Per ciò che concerne la lezione, trovo che la parte di preparazione sia importantissima per la buona riuscita, ma qui rischierei di ripetere inutilmente tutti i vantaggi che si avrebbero tra i quali le animazioni o i veloci collegamenti a internet.Matteo Zaltron
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Avendo avuto qualche problema con i link ve li segnalo qui di seguito.
banchi interattivi:
http://www2.smarttech.com/st/en-US/Products/SMART+Table/
in italiano:
Smart software 30day trial:
http://www2.smarttech.com/st/en-US/Products/SMART+Board+software/
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Come si può notare già dal numero di commenti ottenuti, quello della lavagna interattiva è un tema caldo. Sia dal punto di vista di chi non l’ha mai né provata né vista, sia per chi ormai è diventata un abituale mezzo di supporto alle lezioni.
Come molti dei miei colleghi che hanno scritto precedendomi, anche io prima di iniziare la mia formazione presso il DFA non avevo mai sentito parlare di lavagna interattiva. E dire che avevo già lavorato in almeno due sedi del Cantone! Inoltre nemmeno la sede in cui svolgo la pratica ora ne è dotata, così inizialmente l’intervento di Francesco D. mi sembrava molto pertinente, in quanto non riuscivo a capacitarmi del fatto che se il DFA è un centro di competenza noi non ne avessimo nemmeno vista una!
Poi però è arrivato Matteo, che dopo aver svolto la lezione di cui parlava nel suo commento a scuola, l’ha riproposta a noi durante il modulo di accompagnamento di scienze (durante l’ultima lezione del modulo). Impressionante. È stata quasi come un’illuminazione, in poco tempo (meno di un’ora) è stato in grado di farci capire quali siano le potenzialità di questo mezzo e soprattutto, non da meno, è stato in grado con pochi gesti di mostrarcene l’utilizzo pratico in classe.
A questo punto sorge spontanea la domanda: perché durante il corso di ICT non si può organizzare un lavoro in gruppi di materia o in gruppi ridotti in cui a tutti venga data la possibilità di lavorarci almeno una volta? Così anche coloro che svolgono la pratica in una sede che non ne è dotata possono iniziare a capire come funziona e qualora l’anno prossimo si trovassero nella possibilità di averne una a disposizione l’approccio sarebbe più immediato. Sempre che, come diceva Nina, non si capiti in una di quelle sedi dove “molti docenti faticano addirittura per trovare un beamer o una televisione” o come diceva Francesco D. il retroproiettore non sia da contendere con le altre aule del piano.
Però dobbiamo tenere in considerazione anche che come dice Francesco C. averla a disposizione solo su prenotazione non ne facilita di certo l’utilizzo, in quanto non è incoraggiante programmare lezioni di un tipo se poi c’è il rischio che qualcuno utilizzi il tuo supporto didattico. Quindi prima di poterla sfruttare appieno le sedi dovrebbero dotarsene a tappeto.Ma questo pone un altro interrogativo. È davvero necessario utilizzare supporti multimediali di questo tipo, quando la società è sempre più sensibile ai consumi energetici, come riportato anche in:
http://aspti.ch/blogs/ictblog/2008/06/20/web20-antiecologico/#comments -
Anch’io come Michela non ho a disposizione alcuna LIM al liceo dove svolgo la mia pratica professionale ma avevo sentito parlare di LIM già prima di iniziare il corso al DFA perché una cugina preside di una scuola secondaria di primo grado in Italia me ne aveva parlato entusiasta.
In Italia infatti sono 9000 le LIM installate e numerosi gli insegnanti di scuola secondaria di primo grado che sono stati formati con corsi specifici organizzati in tutte le regioni. Anche in Canton Ticino al momento in cui l’installazione delle LIM sarà così capillare credo sarà necessario organizzare dei corsi specifici o magari fornire ciascuna scuola di un tutorial che spieghi l’utilizzo di questa speciale lavagna in modo che ciascun docente interessato possa formarsi quando più gli conviene.
Perché introdurre la LIM?
L’indagine TALIS 2008 – Indagine Internazionale sull’Insegnamento e l’Apprendimento – ha coinvolto insegnanti e dirigenti scolastici dell’istruzione secondaria di primo grado pubblica e privata, analizzando quegli elementi che possono incidere sull’efficacia dell’apprendimento e sulla qualità del clima d’aula: lo sviluppo professionale, l’atteggiamento e le pratiche di insegnamento, la valutazione e il feedback, la leadership scolastica.
I docenti europei si dicono convinti che la trasformazione in atto, verso una nuova ridefinizione dello spazio e del tempo di apprendimento tra reale e virtuale, per una nuova comunicazione didattica e per la consapevolezza della cittadinanza europea, possa rispondere bene ed affrontare le attuali sfide educative.C`è la volontà di trasformare i momenti didattici in eventi riproducibili e modificabili, in un processo in divenire. L’asse si sposta sul coinvolgimento e sulla centralità dell’allievo che apprende. I docenti diventano progettisti e organizzatori di un insegnamento multimodale, condiviso e trasmissibile per via delle numerosissime risorse audio, video e immagini.
Un approccio didattico che si fonda sul principio che le intelligenze sono multiple, gli stili d’apprendimento diversi e all’80% si memorizza quanto si vede, si tocca, si metabolizza, partecipando.
Alcuni pensano che si voglia banalizzare la didattica al gioco e allo “smanettamento” inutile. Invece un percorso multimediale, integrato, partecipato all’apprendimento, pensato pedagogicamente, è un accesso alla scoperta della conoscenza, al mondo presente e passato, in un divenire didattico fluido, con risorse che cambiano e si trasformano continuamente. Il procedimento di presentazione e organizzazione degli argomenti muta, perché i ragazzi a cui si insegna sono nati digitali, vivono questa realtà e la riconoscono quotidianamente; una modalità che già influenza il loro modo di conoscere, di esplorare, di relazionarsi e di esprimersi.
Leggendo sul web i pregi della LIM riscontrati sono:
– tutto ciò che avviene sulla lavagna può essere salvato
– offre stimoli e forme concrete: uso diretto delle fonti, simulare e fare esperimenti , manipolare forme, oggetti ed immagini
– stimola una dimensione collaborativa della classe
– permette manipolazione di suoni , colori, immagini filmati per valorizzare le intelligenze multiple.
E’ importante che l’insegnante per utilizzare la LIM conosca le risorse offerte della rete e che sia in grado di selezionare quelle realmente costruite a scopo didattico.
A questo scopo sono già nati dei siti di rilievo didattico contenenti risorse pertinenti le varie discipline ai fini dell’innovazione della didattica attraverso la LIM.
Qui vi segnalo :
LIM – innovare la didattica: arte e immagine http://lnx.laboratorioformazione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=452&Itemid=1
LIM – innovare la didattica: storia http://lnx.laboratorioformazione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=451&Itemid=1Roberta Taverna
Abilitanda in Chimica -
Buongiorno a tutti!
Ho avuto modo di conoscere questa interessantissima lavagna interattiva nella sede SM di Breganzona. Anche io come Massimo Mirko Roccato non ero alla conoscenza dell’utilizzo di queste tecnologie nelle scuole e sinceramente, non sapevo dell’esistenza delle smart board. Sono veramente felice che queste nuove tecnologie siano giunte nelle nostre scuole.
Purtroppo ho solo visto la lezione introduttiva alle ICT della mia classe di prima media, quindi non nell’ambito delle mie materie (educazione visiva ed arti plastiche), ma ho trovato questa possibilità molto interessante, in quanto adottabile anche per lezioni artistiche.
Già mi immagino poter spiegare dei concetti normalmente complessi, con la smart board e con l’utilizzo di un programma open source per la grafica 3D, o per certe manipolazioni digitali con un altro programma di fotoritocco. Trovo queste possibilità molto innovative e intriganti sia per me che per gli allievi; ora mi manca solo la capacità di adoperare queste nuove tecnologie per proporre lezioni didatticamente interessanti attraverso l’utilizzo delle ICT.
Effettivamente un corso per utilizzare al meglio tutti questi nuovi prodotti non sarebbe male, ma capisco che spiegare l’uso di una LIM a 70 candidati non sarebbe una giusta e corretta soluzione
Si troverà una soluzione?
Saluti! -
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Buongiorno a tutti/e,
ho letto con molto interesse i vari commenti al post del professor Marco Beltrametti riguardo le Lavagne Interattive Multimediali. La sensazione globale, in fin di lettura, è che le opinioni sono se non altro divergenti: c’è chi considera questo “nuovo” mezzo didattico qualche cosa di potenzialmente – e in alcune sedi effettivamente – utile; e chi rimane cauto interrogandosi sulla reale utilità delle LIM, sia a livello didattico che come investimento finanziario.
Per quanto mi riguarda, devo ammettere che nella scuola media in cui eseguo la mia pratica professionale – Morbio Inferiore – non ho mai visto questi mezzi tecnologici in azione (e sinceramente nemmeno all’interno di singole aule).
Constato però che in alcune sedi SM (Breganzona e Camorino in fase introduttiva, e Pregassona in fase già “avanzata”) le LIM stanno diventando strumenti didattici sicuramente utili e grazie ai quali alcuni aspetti difficoltosi inerenti la didattica di varie discipline vengono risolti.
Alcuni vantaggi di questi nuovi mezzi non sono infatti da sottovalutare: poter registrare l’insieme delle informazioni scritte durante le lezioni e andare a ripescarle in caso di bisogno oppure utilizzare una serie di cartine storiche o geografiche senza dover litigare con il retroproiettore (mezzo peraltro ancora relativamente “raro” e sicuramente non presente in tutte le aule) sono pregi che la globalità degli insegnanti apprezzerebbe.
Spesso mi è capitato, in classe, di dover cancellare la lavagna in fretta e furia – quindi male – per offrire ulteriori spiegazioni ad allievi che non avevano capito e, in un secondo tempo, di necessitare delle informazioni scritte in precedenza ma che avevano ormai lasciato spazio ad altri elementi. Con le LIM questo problema non esisterebbe più.Concordo con quanto scritto da alcuni colleghi sul fatto di non avere mai visto, nell’ambito del DFA, delle LIM in funzione. Questo mi porta ad un interrogativo: come mai? Si tratta di un mezzo tecnologico non ancora assimilato e che viene quindi introdotto lentamente e soprattutto all’interno di materie tradizionalmente più fertili alle nuove tecnologie? Ciò che scrive il professor Beltrametti è sicuramente una risposta valida: mostrare il funzionamento delle LIM ad oltre 70 studenti è didatticamente poco interessante. Mi chiedo però come si possa pensare di inglobare questi nuovi supporti tecnologici all’interno della nostra pratica, quindi nel nostro futuro mestiere, senza mai aver visto una LIM in funzione e, men che meno, le possibili applicazioni inerenti la specifica materia di abilitazione.
Mi sorge un altro dubbio di natura più venale, peraltro condiviso da alcuni colleghi: è giusto investire una così importante somma di denaro per acquistare le LIM (e poterne usufruire raramente e probabilmente soltanto su riservazione)?
Purtroppo, il nostro cantone, invece di difendere i diritti della scuola media e degli insegnanti che vi operano, sembra interessato alla sua demolizione e i servizi che hanno un loro costo ma dei quali la scuola media necessita (penso al servizio di sostegno pedagogico oppure alla figura dell’educatore di sede) vengono presi di mira.
Contemporaneamente, l’insegnante medesimo deve indossare gli abiti dell’orientatore, dell’educatore, dell’assistente sociale e dello psicologo (anche per i genitori) per cercare di colmare queste lacune.
Mi chiedo quindi se – e mi piacerebbe creare uno scambio d’opinioni costruttivo –, in un momento in cui la scuola media funge da capro espiatorio (docenti compresi) per qualsiasi problema di natura sociale, non sia il caso di focalizzare l’attenzione sul potenziamento di alcuni servizi sociali e pedagogici piuttosto che sull’introduzione di nuove tecnologie.
Cosa ne pensate?Vi saluto cordialmente,
Giulia Torti
(FP SM italiano) -
Come si può vedere dal numero di commenti sul post riguardante la LIM, l’argomento è estremamente interessante. Condivido totalmente le considerazioni fatte da Francesco Doninelli sull’importanza di una formazione sulla LIM. Mi chiedo anche io del perché, nonostante le lavagne interattive presenti nell’istituto, non è fatto accenno durante i corsi ? All’inizio ero scettico sull’uso di questa tecnologia ma avendone visto il corretto uso da parte di Matteo Zaltron non ho potuto far altro che ricredermi! Troverei estremamente utile l’impiego di tale tecnologia a scuola e pertanto una corretta formazione ne dovrebbe tenere conto per sfruttarne al massimo le capacità. La LIM aumenta la comunicazione fra insegnante e studente arricchendo la lezione di nuove funzioni multimediali quali le immagini, i suoni, i filmati e dando la possibilità di modificare e salvare i testi per un riuso didattico. Diventa uno strumento anche di ricerca condivisa e guidata per l’accesso a Internet. La cara vecchia lavagna in ardesia, una volta terminata lezione, non lascia traccia (viene cancellata) mentre con la LIM si può salvare ciò che è stato prodotto dagli allievi e riprendere nelle lezioni successive senza perdita di tempo. Per quanto riguarda il costo non mi sembra tanto più cara di una lavagna tradizionale per cui credo sia una spesa abbordabile da parte del dipartimento nell’ottica di ristrutturazione delle scuole (la scuola deve essere più moderna). Unico dubbio che mi pongo è : in una società multimediale come quella odierna (dove le novità tecnologiche procedono alla velocità della luce) ha senso investire nella LIM quando tra pochi anni rischia d’essere qualcosa di estremamente obsoleto?
Di seguito riporto un link che mostra varie esperienze con la LIM in varie materie:
http://www.scuola-digitale.it/lavagna/content/index.php?action=read_pag1&id_cnt=6526 -
Ho saputo dell’esistenza della LIM solo frequentando questo istituto e tutt’ora non sono totalmente al corrente del suo funzionamento e della sua utilità. Per avere informazioni più dettagliate sul suo utilizzo didattico, ho dovuto leggere attentamente la scheda di presentazione pubblicata dal Prof. Beltrametti sul blog. Questa constatazione mi permette di chiedermi quanti docenti delle scuole medie conoscano l’esistenza di un tale innovativo strumento, quale la lavagna interattiva multimediale.
Ho quindi sondato il terreno parlando in aula docenti e mi sono resa conto che quasi nessuno ne conosce il rendimento. Questo mi porta quindi ad immaginare che la sua introduzione sia indispensabilmente correlata a corsi destinati ai docenti che ne faranno uso. Quanti docenti hanno voglia e tempo di seguire ulteriori corsi, quando molti della “vecchia guardia” sono ancora alle prese con la familiarizzazione ai computer?
Un ulteriore complementare problema è dettato dal fatto che i docenti hanno archivi completissimi di testi e schede didattiche sotto forma di lucidi che bene si adattano a modifiche, commenti e correzioni con l’utilizzo del semplice e banale retro-proiettore. L’inserimento della LIM obbligherebbe i docenti a ricreare una nuova banca dati nel computer, operazione che comporterebbe innumerevoli ore di lavoro.
Sono quindi abbastanza scettica all’introduzione di questa lavagna, che indurrebbe una spesa a mio parere, inutile in quanto ogni aula è dotata di una lavagna funzionale e resistente al tempo. Ciò che invece manca è la disponibilità di retro-proiettori e beamer. Spesso infatti si discute tra docenti per averne uno a disposizione. Perché non incrementare l’acquisto di questi mezzi già rodati ed efficienti piuttosto che spendere soldi per la LIM? Che cosa apporta realmente questo nuovo strumento che retro-proiettori, lavagna e beamer non possono offrire?
Un’ulteriore problematica mi rende dubbiosa rispetto al suo inserimento nelle scuole medie. Il ricordo che ho della LIM è un vistoso cartello posto sulla lavagna, sul quale vi è scritto che non si può scriverci sopra con nessun tipo di pennarello. Sappiamo purtroppo quanto l’indisciplina sia parte della realtà scolastica dei giorni nostri. Cosa facciamo della nuova e fiammante LIM se un ragazzo per fare una “bullata” ci scrive sopra con l’indelebile? Possiamo probabilmente gettarla o tenerla con la “scritta incriminata”. Se ciò accadesse sul retro-proiettore, giriamo il rullo e parliamo con il ragazzo del misfatto, ma almeno non abbiamo speso biglietti da mille inutilmente.Carolina Castelletti
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Buongiorno a tutti e a tutte… e buon anno nuovo!
Vorrei scrivere questo commento non per entrare nel merito delle innumerevoli possibilità offerte dalla LIM, in quanto non la conosco (confermo che al DFA non ho mai visto nessun professore utilizzarla). Mi fido delle affermazioni dei colleghi che la conoscono meglio di me.
Sinceramente per quanto possa trattarsi di uno strumento dalle svariate possibilità, io credo che il problema principale di questo argomento si riagganci in parte a quando detto da Francesco Doninelli poi ripreso pure da altri colleghi.
Mi domando come in Ticino ci possano essere delle situazioni così diversificate nelle diverse sedi scolastiche di scuola media. Da un lato smart board e dall’altro fatiche eroiche per trovare un vetusto retroproiettore o televisore.Ovviamente le sedi fortunate che possiedono delle lavagne multimediali continuino ad utilizzarle nel migliore dei modi, ma quello che mi lascia un po’ l’amaro in bocca è questa distinzione tra sede e sede. Credo che ogni allievo del canton Ticino (e non solo) abbia diritto agli stessi mezzi e soprattutto non in un’unica aula. Si deve cercare di dotare TUTTE le sedi dei mezzi minimi indispensabili nell’ambito delle tecnologie. Insomma, perché Pregassona sì e Ambrì no?
Certo che se aspiriamo al sistema scolastico finlandese in cui tutti gli allievi ogni giorno si recano a scuola con il loro PC portatile noi sembriamo davvero all’età della pietra e abbiamo ancora tanta strada da fare. Ma passo dopo passo ci si può migliorare, ma questi passi vengono fatti? Cercare di introdurre la Smart board in certe sedi, mentre in altre ci manca poco d’avere ancora il ciclostilo, è progresso? Non ne sono sicura, per quanto questo strumento sia eccezionale.
Per concludere vorrei mettere l’accento su un ultimo aspetto. Oggi come oggi si sta osservando questo nuovo strumento multimediale in alcune sedi. Lo si sta analizzando, si sta pensando se sia pertinente il suo uso nelle scuole medie, e tanto altro ancora. Purtroppo, la tecnologia è troppo veloce nell’evoluzione, pertanto se mai un giorno la LIM verrà promossa come strumento didattico e sarà installata nelle varie sedi, dal mio punto di vista sarà già superata. La scuola non riesce a stare al passo con i tempi velocissimi della tecnologia. Lo si è già visto con il beamer. Dal momento in cui si è iniziato a vedere qualche beamer in più c’era già la LIM. Ma questo non vuol dire che la scuola debba gettare la spugna in tal senso, ma che si impegni a fornire a tutte le sedi scolastiche degli strumenti utili al processo di insegnamento / apprendimento, non limitandosi solo a qualche sede “eletta”.
Jennifer Gamba
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Scegliendo tra i post da commentare mi ha attirato subito questo della LIM. Mi ha incuriosito perché non avendo mai avuto a che fare con questo tema avrei potuto approfondirlo. Personalmente non ne ho mai vista una e per avere un idea di cosa sia prima di tutto mi sono documentata trovando informazioni su queste pagine web:
http://www.innovascuola.gov.it/opencms/opencms/lim/lim.html
http://www.pianetascuola.it/didattica/articolo/lim-la-lavagna-interattiva-multimediale
Ho scoperto che (anche se in America) è in commercio dal 1991!
Trovo che sia utile ma che non dovrebbe diventare una necessità vitale per il docente. Sicuramente sarà un elemento che incuriosirà gli allievi. Parlo al futuro perché dalla mia breve esperienza come supplente e come docente in formazione non ho ancora trovato un’aula in cui fosse presente. Dunque, credo che la maggior parte degli allievi non ne abbia mai sentito parlare. Se verrà introdotta nella SM sarà quindi una novità sia per gli allievi (che saranno incuriositi e potranno interagire con essa) che per i docenti. Vorrei sottolineare proprio la parte degli insegnanti. Dovranno essere in grado di utilizzarla e quindi avranno bisogno di essere formati al riguardo. Come scritto da alcuni colleghi, sarebbe interessante per noi che stiamo entrando ora nella SM, ricevere almeno un accenno per quello che riguarda la LIM.
Soprattutto per le materie per cui mi sto formando, educazione visiva e arti plastiche, potrebbe essere utile. Mi è successo di non poter cancellare da una lavagna classica delle informazioni per mantenerle da una settimana all’altra, ma nel frattempo avrei avuto bisogno di scrivere altro. Con la lavagna interattiva è possibile salvare e quindi riproporre successivamente la stessa schermata. Inoltre credo che faciliti la spiegazione di certe attività. Certo la proiezione dei classici lucidi con il retroproiettore può sempre essere utile, ma trovo sia interessante avere la possibilità di poter utilizzare supporti come beamer e questa lavagna multimediale. Aggiungo anche che grazie alla LIM si possono avere a disposizione un’infinità di informazioni aggiornate (tramite il collegamento a internet), anche se non eliminerei del tutto libri, biblioteche, eccetera. Inoltre ci dà la possibilità di utilizzare formati diversi (testo, immagine, filmato, sonoro, …). -
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Mi permetto di scrivervi la mia opinione: credo sia importante ed utile iniziare a parlare delle “smartboard” e dei loro possibili utilizzi. Per quanto riguarda l’apprendimento della matematica per esempio potrebbero portare addirittura ad una rivisitazione di parte dei piani di studio, ricalibrandoli con le potenzialità che la tecnologia offre.
Ritengo che la possibilità di rivedere ciò che voglimo sia appreso, anche sotto lo stimolo, di nuove tecnologie, sia una buona opportunità, per cui… parliamone.