Istituzionale

Ripensare la scuola nell’era del tablet e del web?

0

LIMLo si è recentemente  letto sui quotidiani e nei siti di informazione online ticinesi (vedi): è stato istituito un gruppo di lavoro sul tema ICT e insegnamento. Tema  che concerne questo blog e che, a prima vista, parrebbe ricalcare quanto precedentemente portato a termine da altri gruppi di lavoro o commissioni istituite sullo stesso argomento negli ultimi 2 decenni. Questi gruppi hanno infatti prodotto rapporti interessanti ma le loro raccomandazioni sono sempre state disattese e mai applicate.
Allora, un altro gruppo sul tema ICT che farà la stessa fine? Vedremo!

Intanto si può dire che il gruppo è fortemente voluto dal consigliere di stato Manuele Bertoli che invita a “…capire in quale modo usare al meglio le potenzialità offerte dalle moderne tecnologie, con l’obiettivo finale di migliorare la qualità di vita di tutti, allievi e docenti.” Egli invita pure a lavorare “in particolare a due orizzonti primari molto pragmatici ma anche carichi di valore: togliere (in senso figurato e metaforico) peso dalle spalle delle nostre alunne e dei nostri alunni; aumentare le possibilità di un insegnamento differenziato che consenta a chi è più in difficoltà di tenere il passo e a chi ha maggiori facilità di spingersi in avanti.
Il consigliere di stato fa notare che un cambiamento – se ci sarà – ” necessita certamente di strumenti e di risorse (umane e finanziarie), ma anche di visioni e di strategie.

(continua…)

CAS per l'integrazione delle ICT nella Scuola media

1

modello_ICTIn questi due ultimi decenni si è evidenziato che dotare la scuola di apparecchiature informatiche per sostenere le tradizionali attività didattiche, non porta necessariamente a una loro effettiva integrazione. Questa integrazione deve passare attraverso la modifica del modo di insegnare, modifica che tocca l’ambiente di apprendimento e la didattica.
Un modello teorico interessante d’integrazione è proposto da Simon Hooper e Lloyd P. Rieber del College of Education Universitv of Minnesota e del Department of Instructional Technology – University of Georgia (vedi)

Questo modello propone di andare oltre l’integrazione delle ICT nelle attività del docente, ri-orientandone la pratica didattica. Per permettere questo riorientamento si dovrà necessariamente attivarsi con corsi di formazione continua che sappiano dare supporto alla pratica.

Ecco allora che i CAS (vedi post precedente) possono aiutare in modo pertinente questa crescita. In questi giorni si sta presentando agli addetti ai lavori (direzioni, sedi, docenti di SM) un’opportunità formativa che va in questo senso. Si tratta di un CAS denominato 3i (Informatica Integrata nell’Insegnamento). Questo CAS nasce dall’esigenza dell’Ufficio d’insegnamento medio di preparare docenti di scuola media del canton Ticino a meglio integrare le tecnologie informatiche e multimediali (ICT) nel loro insegnamento, indipendentemente dalla didattica disciplinare insegnata. Il CAS 3i, offerto e coordinato dal DFA, ha una durata di 4 semestri e corrisponde a 10 ECTS. Sarò più esaustivo sul CAS 3i in un successivo post.

Per informazioni di dettaglio, scaricare una presentazione del CAS3i (.pdf)

"Corsi del CAS": nuova tipologia di corsi di formazione continua

0

Hand drawing empty diagramCAS  (Certificate of Advanced Studies) è un titolo universitario di formazione continua,  rilasciato da scuole terziarie (tra cui il DFA della SUPSI). Il CAS certifica il docente che lo ha conseguito di aver terminato una formazione importante utile a sviluppare competenze professionali avanzate in un dato ambito.

L’offerta dei CAS  è quantificata in ECTS. L’ECTS è un’unità di misura di tempo del volume di lavoro dello studente – nel nostro caso il docente in formazione -, applicata nel processo di Bologna per favorire la mobilità e il riconoscimento di titoli di studio. L’adozione degli ECTS nella formazione continua implica un cambiamento radicale di paradigma: la formazione continua seguita da un docente non è più misurata in ore di lezione seguite, ma in ore di lavoro globali prestate dal docente per la sua formazione, comprensive quindi di ore di progettazione e di realizzazione di attività in classe, studio e lettura individuali, redazione di lavori e dossier, ecc. Un credito ECTS corrisponde a circa 30 ore di lavoro. Un CAS permette di conseguire almeno 10 ECTS.
L’adozione degli ECTS è un’occasione per valorizzare il lavoro che il docente svolge nella sua classe nell’ottica (anche) della sua formazione personale. Di regola, delle ore calcolate in ECTS di un corso di formazione continua, solo il 20-30% consiste in ore di lezione teoriche e laboratoriali. Il resto è comprensivo di attività propedeutiche alla progettazione/condivisione, di ore d’attività di preparazione e di ore di esecuzione di lezioni, in aula.

In sintesi, la certificazione dei CAS viene conseguita tramite:
1.    la presenza ai momenti di formazione teorici;
2.    la partecipazione ai momenti laboratoriali;
3.    la trasposizione di quanto progettato durante i laboratori;
4.    una documentazione contenente uno o più itinerari didattici da presentare e discutere a livello laboratoriale.

Nell’ambito della formazione all’intersezione tra le ICT, la formazione e l’apprendimento, la tipologia corsi CAS è apprezzata in quanto permette al docente in carica di seguire formazioni necessarie che accrescono le sue competenze senza per questo diminuire la percentuale del suo lavoro. Per l’ambito di cui è questione nel blog, una possibilità interessante  per formare i/le docenti all’integrazione delle ICT.

Opzione tecnologia nella scuola media

2

NXT3I giovani d’oggi sono fortemente tecnologicizzati: anche per questo sono definiti “nativi digitali”. Essi sono utilizzatori di strumenti e servizi tecnologici, consumatori di grandi quantità di informazioni multimediali e si relazionano tramite piattaforme digitali. Tuttavia, questi stessi nativi digitali dimostrano poco interesse per l’acquisizione di competenze utili alla progettazione di strumenti e servizi digitali e possiedono poco spirito imprenditoriale e creativo, competenze e qualità sempre più richieste a livello professionale, soprattutto ingegneristico.

Come formatori di giovani non possiamo rimanere indifferenti a questi massicci utilizzi della tecnologia e alla scarsa propensione verso professioni tecniche. Sosteniamo quindi anche attività scolastiche che permettano di orientare i giovani verso la tecnologia. Sono dunque benvenute proposte che – in modo ludico – guidano i giovani in progetti e sostengono attività propedeutiche di approccio alla tecnologia, permettendo di rispondere convenientemente alle sfide tecnologiche e professionali future. 
In particolare, siamo convinti che attività come quelle sperimentate nell’attuale opzione tecnologia inserita nella fascia opzionale di orientamento in IV media  hanno una grande importanza per rapporto alle professioni di tipo tecnico e ingegneristico.

L’opzione tecnologia inserita nella fascia opzionale di orientamento in IV media è un’opzione settimanale  della durata di 2 ore, per  gruppi di al massimo 15 allieve/i. In questa opzione le/gli allieve/i lavorano all’interno di più squadre col robot NXT della Lego, risolvendo compiti complessi, indagando, pianificando, programmando, per poi presentare il loro progetto a fine opzione. Dopo un inizio di sperimentazione promettente, l’Ufficio d’Insegnamento Medio del canton Ticino (UIM) ha deciso di proporre questa offerta formativa alle sedi si SM che condividono questa visione di orientamento alla tecnologia. Per insegnare in questa opzione è necessario seguire un Certificato di Studi Avanzati (CAS) denominato Tecnologia e lavoro per progetti nella SM.

Non toglieteci l'internet

0

strade e autostradeI giovani d’oggi -  i cosiddetti “nativi digitali” – usano massicciamente le tecnologie e sono regolarmente connessi a internet, almeno durante il loro tempo libero.
Da questi usi e da questa connessione nascono abitudini comunicative e culturali che essi vorrebbero poter applicare anche a scuola, sia in classe, sia nelle ore buche.
Tuttavia, l’impiego di servizi internet o l’accesso a dati e siti dalla sede scolastica a volte risulta negato, filtrato da firewall.
Su questo punto alcuni di questi studenti legittimamente reclamano e chiedono aperture di rete che non sempre sono possibili.

Questo tema è sentito soprattutto dagli studenti e dalle studentesse maggiorenni, quindi agli ultimi anni di studio delle Scuole medie superiori.
Un gruppo di loro – Scuola Cantonale di Commercio – ha realizzato nel corso dell’attuale anno scolastico un itinerario didattico sul tema, nell’ambito delle ore di Comunicazione  in collaborazione con  retedue, trasmissione Geronimo web.

Il sottoscritto ha pure partecipato – in classe – ad alcune discussioni sui vari argomenti con la docente Natalia Lepori.
Il percorso didattico sul tema, selezionato e montato, è disponibile via podcast nella sezione RSIRETE DUE di Geronimo web.

Sono intervenuti, oltre agli studenti , Luca Botturi e Marco Beltrametti, docenti presso il DFA della SUPSI, Lara Zgraggen, autrice con Michele Mainardi di “Minori e internet” uno studio promosso dal dipartimento Scienze aziendali e sociali della SUPSI, Diego Erba, capo della divisione della scuola presso il dipartimento Educazione Cultura e Sport e Roberto Lauriola, docente presso la SSIG (Scuola Superiore di Informatica e Gestione di Bellinzona).

Premiazione concorso "ICT award"

1

premiazione_ICT_awardIl 31 maggio 2010 dalle 16.30 nell’aula magna del DFA avrà luogo la cerimonia di consegna del primo concorso ICT award, concorso aperto alle/gli studentesse/i del bachelor del DFA.
L’obiettivo del concorso è già stato descritto in un precedente post (vedi).

I concorrenti sono stati pochi ma con produzioni di qualità. D’ufficio sono stati aggiunti tutti gli studenti e le studentesse del I anno di studio bachelor che hanno realizzato filmati di pubblicità sociale nell’ambito del modulo “Multimedialità a scuola”, vedi post sul tema.

Al tema dell’integrazione delle ICT nell’insegnamento e a ICT award anche rete3 ha realizzato una serie di interviste: ascolta il podcast di rete3.

Le categorie da premiare sono:

  • ICT in classe con gli allievi
  • ICT per il docente nella preparazione di lezioni
  • Multimedialità costruita per messaggi formativi e/o educativi
  • Superpremio: studente/essa tecnologico/a dell’anno 2010

Il presentatore ufficiale sarà Vilmos Cancelli. Il coro del DFA contribuirà con il Servizio Informatica e Multimedia (SIM) allo spettacolo.

Informazioni di dettaglio:

Diritti d'autore e dintorni nella didattica

2

copyrightChi, come docente o studente, non si è mai confrontato col tema del diritto d’autore nel mondo delle informazioni condivise di oggi, via internet? Pochi o nessuno! Infatti, questo è un tema che ricorre spesso nell’ambito della didattica di classe, ma soprattutto della didattica oltre la classe, per via asincrona, supportata da servizi del web2.0. Quali sono le avvertenze da fornire ai docenti che usano – o vorrebbero usare – documenti di varia natura nei loro corsi? Rispettivamente, quali diritti posso attribuire alle mie produzioni formative inserite in rete?

Senza essere esaustivo, propongo alcune informazioni essenziali per meglio orientarsi, ricordando che siamo nell’ambito del diritto d’autore, ambito in cui da poco tempo è possibile usare dei diritti di protezione meno restrittivi. Penso all’impiego dei Creative Commons (CC) che sono orientati alla condivisione e agli utilizzi pubblici soprattutto di materiale digitale. Ritornerò sul tema dei Creative Commons.

Questi consigli sono tratti da  “Pubblicare e scaricare da Internet Qualche riflessione” – 2009, Cancelleria dello Stato (vedi)

Ricerca in Internet
È possibile utilizzare tutti i testi e le immagini che si scaricano da Internet per la didattica. Se uno studente prepara una presentazione o una ricerca per la scuola, gli è quindi permesso inserire i contenuti che ha trovato in Internet. Dovrà però sempre citare le fonti del materiale che ha utilizzato. Non è consentito invece utilizzare questo materiale sul proprio sito web o su quello della scuola.

Pubblicazioni sul sito della scuola (o su un blog)
In generale è importante distinguere tra le pubblicazioni sul server interno alla scuola (Intranet) e la pubblicazione su Internet. Il sito Intranet della scuola è a scopo didattico. Visto che è accessibile solo ad allievi e docenti, tutto ciò che vi si pubblica è considerato una riproduzione per informazione interna a un istituto; citando l’autore e tenendo conto di alcune eccezioni, la pubblicazione è possibile. Non è invece possibile (senza il consenso dell’autore) la pubblicazione in Internet, a meno che siano protetti con specifici CC.

Video registrati alla TV, acquistati o noleggiati
Un docente può registrare programmi radio o televisivi per mostrarli agli allievi in classe. Non può però salvarli integralmente sul sito interno alla scuola (Intranet); è possibile unicamente pubblicare degli estratti di queste opere.
Su Internet invece non è possibile alcuna pubblicazione, nemmeno di estratti (a meno che i video non siano stati realizzati dalla scuola stessa). L’uso di filmati provenienti e pubblicati da altri siti è permesso ( via “embedded”), visto che la fonte viene mostrata.

Testi e immagini non realizzati dalla scuola
Pubblicare testi o immagini sul sito interno della scuola è possibile; per quanto riguarda il sito Internet al contrario non lo è, a meno che non si abbia il consenso dell’autore o siano protetti da specifici diritti CC.

Testi e immagini realizzati da un docente/studente in seno all’attività didattica
Se un’opera (testi, fotografie, filmati,…) viene realizzata da un docente – o studente maggiorenne -  nell’ambito del suo lavoro, i diritti d’autore appartengono alla Scuola (anche se l’autore è il docente).

Opere di allievi
Per pubblicare opere di allievi in Internet occorre la loro autorizzazione. Se l’allievo è minorenne occorre il consenso dei genitori.

Concorso "ICT award"

1

l'interrogazioneDa alcuni anni gli studenti e le studentesse della Formazione di Base della SUPSI/DFA, usano strumenti e/o servizi ICT nella preparazione del loro materiale didattico. Alcuni di loro impiegano pure in classe, con gli allievi, nella pratica professionale, strumenti o servizi ICT.

Per comprendere quali sono gli usi – normalmente integrati nella programmazione e nella didattica – si indice un concorso che dovrà permettere di fare il punto su questo tema all’intersezione tra programmazione didattica e formazione in classe con  ICT, servizi dell’internet, apparecchi multimediali, LIM e altro ancora.

Informazioni sul tema:

Competenze degli allievi per rapporto a strumenti ICT

1

Group of young laptop usersQuando i programmi scolastici saranno impostati in funzione delle competenze e non più degli obiettivi, il saper usare strumenti ICT (computer, periferiche e oggetti tecnologici) e servizi informatici (da Twitter a wikipedia, passando per Google), diventerà un fatto normale.

Un’avvisaglia di questa tendenza si intravvede in discorsi emergenti in cui le competenze sono sempre più considerate. Prendiamo per esempio l’idea avanzata all’interno della riforma dei  programmi della scuola primaria inglese (progetto Rose). Ne ha anche scritto Norberto Bottani in un suo post (vedi).
Riportiamo di seguito uno stralcio del suo scritto che interessa il nostro ambito, come stimolo di riflessione e fonte di discussione.
I temi attorno ai quali ruoterebbe la scuola primaria sarebbero meno rispetto alle classiche materie scolastiche.
In questa proposta inglese, le novità concernono l’insieme dei contenuti che…  è descritto in termini di competenze da conseguire entro la fine della scuola primaria. Il nuovo programma afferma che gli allievi dovranno, entro la fine della scuola primaria, sapere usare una tastiera di computer, consultare Wikipedia, utilizzare le applicazioni di comunicazione in rete come Twitter, redigere un testo con un’applicazione di trattamento di testo, utilizzare un correttore automatico dell’ortografia e della grammatica, consultare in linea i dizionari, gestire un blog personale, ecc.

Questo cambio di paradigma ci fa capire come questo discorsi di integrazione delle ICT e di valorizzazione delle competenze -  coscientemente o meno – siano ancora omeopatici nell’ambito della Scuola ticinese.

Web e SM: fase propedeutica terminata

3

web_siteIn questi giorni di fine 2009 sono entrati in funzione i nuovi siti web di alcune Scuole Medie cantonali che hanno come supporto informatico un sistema di CMS (Content Management System). Questo sistema, una volta impostato in grandi linee, permette di comunicare ai vari utenti di una scuola (allievi, docenti, genitori) le informazioni pertinenti senza che si debba conoscere un applicativo o un linguaggio particolari.
Con questo sistema il contenuto e il target possono interagire senza grandi filtri tecnici, in modo molto più semplici che con “vecchie” tecnologie (siti statici).

Questa disponibilità di siti web di SM in CMS è il compimento di un progetto iniziato all’ASP a fine 2005 nell’ambito dell’offensiva federale utile all’integrazione del ICT. Infatti, d’accordo con l’UIM (ufficio Insegnamento Medio) si era inoltrato un progetto che andava in questo senso. Denominato “Piattaforma ICT per le SM”, il progetto aveva ottenuto un riconoscimento e un sussidio ( 40’000 fr. ) per iniziare (vedi sito del progetto). Il progetto è stato poi coordinato e realizzato da una docente, a tempo parziale, coadiuvata da  colleghi e servizi.
I siti che ora potete vedere sono il compimento di questo progetto (ASP, UIM e Confederazione), poi iniziato nel 2006, che voleva essere propedeutico al raggiungimento dello scopo attualmente concretizzato: dotare le sedi di SM interessate di una piattaforma di comunicazione adattata alla tecnologia attuale.
I siti in rete, per ora, sono:
Lodrino , Cevio, Pregassona , Massagno e Stabio. Si è pure iniziata la messa a disposizione del sito amministrativo dell’UIM al link http://www4.ti.ch/decs/ds/uim/.

Un’iniziativa riuscita che si svilupperà nel corso dei prossimi anni.

Torna all'inizio