Libri e letture
Da oggi il nostro blog ha una nuova sezione: la pagina dei libri.
Si tratta di uno spazio dedicato alle letture per la classe e per il docente, nel quale tutti noi possiamo segnalare libri particolarmente belli o comunque interessanti, che hanno stimolato idee didattiche o riflessioni sull’insegnamento dell’italiano.
Questa pagina sarà sempre aperta alle vostre e alle nostre segnalazioni: recensioni, opinioni, commenti e tutto ciò che può alimentare uno scambio di pareri sulle letture da portare in classe o da meditare.
Invitandovi ad approfittare di questa opportunità che ci offre Internet e la struttura stessa del blog, vi segnaliamo anche un altro blog ASP dedicato espressamente al piacere di leggere (“Libri per piacere”). Anche qui potete trovare idee e spunti di riflessioni.
Infine, vi segnaliamo il sito www.anobii.com: provate a visitarlo e, se volete, a creare la vostra libreria. Si tratta di un’altra risorsa che può farvi venire voglia di leggere ancora di più.
Ricordatevi di inserire, a inizio commento, il titolo del libro con il nome dell’autore e, possibilmente, l’anno di pubblicazione e la casa editrice.
Dunque, buone letture e buoni commenti!
Ecco le copertine dei libri che sono stati presentati nel nostro blog:
La congiura dei Cappuccetti
di Stefano Bordiglioni (Einaudi Ragazzi, 2005)
Una classe di V elementare si trova a fare i conti con la supplente Elvira, che non è proprio brava come la maestra precedente. Il problema principale è che tratta i suoi allievi come bambini molto piccoli, demotivandoli e facendoli sentire a disagio. Per fortuna, però, i bambini trovano una bella soluzione, attraverso una strategia che culmina con le loro riscritture della storia di Cappuccetto Rosso.
Il libro si divide in due parti: la cornice e le versioni riscritte di Cappuccetto Rosso. Il problema di fondo è che la cornice assume troppo spessore, diventando (per numero di pagine e per rilievo) la storia principale. Avrei apprezzato di più una cornice “sottile” e un rilievo maggiore dato proprio alle riscritture, che sono divertenti (per tutti, bambini e adulti) e utili (per chi volesse trarre quelche interessante spunto didattico da utilizzare in classe con i bambini di scuola elementare).
Sul piano didattico, mi pare opportuno mettere in luce come le storie “rivedute e corrette” della classica fiaba mostrino con evidenza lampante quanto possa essere proficua la pratica della riscrittura in classe, a patto che segua certi criteri: esemplare, per contrasto, il “Cappuccetto Rosa” proposto dalla maestra supplente, che si risolve in una storia piatta e banale. I bambini, invece, propongono delle riscritture “problematiche”, a partire dal titolo (Cappuccetto Zozzo, Cappuccetto Rozzo, Cappuccetto Tonto, Cappuccetto Grosso, ecc.) e con alcuni vincoli precisi (il lupo non mangia la protagonista e il cacciatore non gli spara). Si tratta di un bell’esempio di come dovrebbe essere impostata dal buon docente un’attività di questo tipo: non una consegna banale, che limiterebbe la possibilità di riflettere e inventare ai bambini, ma una consegna appunto problematica, pensata apposta per stimolare la riflessione sulla scrittura e la creatività degli allievi.
In conclusione: utile, divertente, con qualche riserva sulla cornice troppo pesante.
Opere. Romanzi e scritti stravaganti 1932-1974
di Achille Campanile (Bompiani, 2003)
Per lavorare sulla comprensione del testo scritto, all’inizio è meglio basarsi su brani corti. Per esempio, le barzellette, aiutano parecchio e inoltre piacciono. Con il passare degli anni si possono introdurre anche storie dove la logica dell’ironia diventa un po’ più sofisticata.
Questa mia introduzione per proporre uno scrittore (non è mica l’unico!) che si presta parecchio a itinerari di questo tipo. Mi riferisco ad Achille Campanile. Nelle Opere, Romanzi e scritti stravaganti 1932-1974 edito da Bompiani, si può trovare il Trattato delle barzellette, apparso nel 1961 “ad uso delle scuole, università, famiglie, comunità, signore sole, viaggiatori, tipi sedentari e professori della Sorbona”.
Ecco per esempio due storielle che si possono usare in una terza elementare:
Un amico, a Pierino: “Il mio fratellino minore cammina da quattro mesi.” “Chi sa come sarà arrivato lontano, adesso!”
Il maestro: “Pierino, come mai non fai progressi? Alla tua età, io già sapevo leggere e scrivere correntemente.” “Si vede che lei aveva un maestro più bravo del mio.”
Per i più grandi, cioè noi:
Nella vetrina d’un salumiere, approssimandosi novembre: “Il negozio resterà chiuso per i Santi e aperto per i Morti”.
Un telegramma: “Causa inondazione, il paese è senz’acqua”.
In un negozio di vini: “Dalla fonte al consumatore”.
E termino con una che in questi tempi gira piuttosto sul tragico:
Annuncio economico: “Vendo cane pastore maremmano; mangia tutto; gli piacciono i bambini”.
Chiedo comprensione per questo mio intervento, ma il caldo contribuisce a peggiorare certe derive mentali …
Un problema è un bel problema
di Stefano Bordiglioni (Einaudi Ragazzi, 2005)
Un ragazzino si trova annoiato e con difficoltà a risolvere i classici problemi di matematica. Un giorno decide di inventare lui stesso dei fantaproblemi e così inizia a scriverli su un quaderno rosso. È un lavoro che lo entusiasma e lo gratifica, però gli sorge un dubbio “e se questi fantaproblemi piacessero solo a lui?” e così decide di farli leggere ai suoi compagni. Il risultato é strepitoso: i compagni entusiasti gli chiedono nuovi fantaproblemi che parlino dei loro interessi…
È un libro divertente, in particolare per i fantaproblemi.
Io penso di leggerlo ai miei allievi e analizzare i fantaproblemi e confrontarli con le situazioni problematiche tradizionali. Crearne assieme dei nostri fantaproblemi, ciò sperando di avvicinarli alla comprensione delle situazioni problematiche che si affrontano in classe.
Antonella mi ha chiesto di suggerirle qualche titolo di libri da leggere in una quinta. Riporto qui le mie riflessioni, sperando che possano essere di qualche utilità anche per altri.
Non è facile consigliare un libro per una quinta, perché dipende molto dal tipo di lavoro che si vuole fare. Posso segnalare alcuni titoli che ho letto ultimamente, tra quelli che ho inserito in anobii, ma credo anche che il gusto personale sia fondamentale, perché veicola entusiasmo anche ai bambini.
Io, ad esempio, impazzirei letteralmente nel proporre a una quinta La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl, perché è ricchissimo di spunti: ci puoi costruire percorsi grammaticali, giochi di parole, esercizi di riscrittura e tanto altro ancora, per finire con la visione dei due film che ne sono stati tratti.
Per una lettura più meditata e meno spassosa, suggerirei Lo stralisco di Piumini; è un libro emozionante, e potrebbe essere la base per creare dei collegamenti con altre materie (disegno, geografia, ecc.), o per fare dei bei lavori sul testo descrittivo, con una bella parte di morfologia e lessico (aggettivi).
Infine, se si vuole puntare sulla lettura come stimolo per la riscrittura, torno a segnalare La congiura dei Cappuccetti di Bordiglioni, magari cambiando fiaba (es.: “La bella addormentata nello sgabuzzino”, “La bella addormentata nell’orto”, “La bella addormentata sull’albero”, “La bella addormentata sull’antenna televisiva”, e largo alla fantasia).
In definitiva, credo che ogni libro di qualità si possa usare, basta “sentirselo dentro”. La passione insieme alla chiarezza di intenti (e alla competenza in materia, ovviamente) fanno il resto.
Io penso di usare Le streghe di Dahl perché è troppo “schifoso” e quindi ci fa ridere. Ho preparato una caccia al libro dove i bambini in vari punti troveranno dei pezzi del libro e a dipendenza dovranno completare, riordinare, trovare,… e c’è un punto in cui dovranno costruirsi lo spiedino con cose assurde da mangiare (unghie di maiale, intestino di lumaca,…) che alla fine si riveleranno della semplice frutta. Questo è un mio modo per stimolarli e incuriosirli alla lettura del libro, inoltre avranno già letto alcune parti e spero che quando le ritroveranno nel libro saranno ancora sotto l’influsso magico del gioco.
Questo perché la mia è una classe che non legge molto e ha qualche difficoltà ad approcciarsi con i libri.
Per questo io punto dapprima sull’aspetto ludico (ho seguito diversi corsi con Aurora Martini), e la verifica di comprensione avviene tramite delle gare. Inizialmente sono rimasta perplessa, quando dopo alcune lezioni ho scoperto che diversi allievi non avevano letto, ma la perplessità è aumentata davanti alla loro motivazione “tu ci fai giocare, non ci dai la verifica con la nota!”… una valanga di tristezza ha riempito il mio cuore…
Per fortuna i giochi hanno avuto la meglio e la voglia di divertirsi li ha portati a leggere, forse gustandosi di più le storie. Però non sono abili lettori e fanno fatica a “mettersi lì” con un libro. Ho consigliato ad alcuni genitori di leggerli loro ai figli, di non obbligarli a restarsene in camera a leggere se non ne hanno voglia, ma mi hanno guardato in modo strano. Per finire hanno comperato il dvd di La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare e così per loro il problema era risolto…
sig!
Ho ordinato La congiura dei Cappuccetti e sto stendendo un itinerario di italiano legato a Shrek, dove tocco vari punti: dalla descrizione al dialogo, per finire con la struttura della fiaba, dove spero di poter ne leggere un’infinità e rivedere con loro e se il libro sui cappuccetti è come penso mi sarà d’aiuto.
Per quanto riguarda Lo stralisco sono scettica, perché mi sembra così difficile e distante da loro, io l’ho letto in una quinta buona, ma faticavano a seguirlo. Se ti è piaciuto ti consiglio anche Motu Iti, una storia ambientata sull’isola di Pasqua dove si motiva il perché delle enormi teste (sempre di Piumini).
Arrivano i mostri!
di Alan Snow (Mondadori, 2006)
A me piace tantissimo Terry Pratchett. Purtroppo in quasi tutti i suoi libri ci mette qualche trovata che sarebbe un po’ fuori luogo spiegare in una quarta o quinta elementare. Mi ricordo, per esempio, di una strana macchina fotografica contenente degli omini, che con pennelli e vernice ritraevano velocemente ciò che veniva inquadrato. A un certo punto non potevano più usare il rosa, per le albe e i tramonti, perché detta tinta l’avevano praticamente esaurita durante una visita per immortalare il bordello della città. Terry Pratchett ha scritto la serie che comincia con il titolo Il piccolo popolo dei grandi magazzini e che continua con Il piccolo popolo all’aria aperta e si conclude con Il piccolo popolo decolla. Questi ultimi tre libri, o almeno uno di essi, si possono trovare in qualsiasi biblioteca di classe.
L’autore del quale voglio scrivere però è un altro… che nel mio pensiero si accomuna a colui che ho citato all’inizio. Si tratta di Alan Snow. Snow è pure disegnatore e ciò dà un valore aggiunto alle sue opere. Il libro sul quale ho puntato il mio sguardo è Arrivano i mostri! edito da Mondadori nel 2006. Si tratta di un’opera ambientata su una Terra post-catastrofe, abitata da personaggi assurdi e con rimasugli di oggetti tecnologici. È un libro da leggere tenendolo in mano perché gli innumerevoli disegni e manifesti corredano efficacemente il testo. La storia si dipana su oltre cinquecento pagine, ma il buon lettore si diverte continuamente.
P.S. Nella mia aula, a disposizione però di tutte le altre classi, ho una “sezione extra” che va sotto la denominazione LIBRI PER LETTORI CORAGGIOSI e si compone, per ora, di una decina di opere con oltre cinquecento pagine. Altri titoli presenti saranno svelati durante i miei successivi interventi.
Appoggio Antonella per quasi tutto quanto ha scritto, in particolare per Motu Iti!
Anch’io sto pensando a un anno mostruoso legato a Shrek…
ne ho appena rivista la prima parte alla ricerca di tutte le fiabe citate, l’idea principale è quella di riprenderle, riscriverle e magari anche imparare a raccontarle (ho in mente una bacheca con i fili delle storie con i nodini sui punti salienti da non dimenticare…).
Vorrei seguire anche il tema del diverso-emarginato-incompreso dalle capacità o qualità nascoste.
Legato a questo tema vi presenterò un libro.
Una volta in quinta abbiamo proposto due lilbri di Orlev (L’isola in via degli uccelli e Corri, ragazzo corri) e fu un successo anche se il tema può essere abbastanza pesante e qualche scena piuttosto forte.
Sono contento nel sentire che Antonella e Andrea hanno deciso di tentare la via su Shrek, che nell’ultimo incontro del primo anno di corso ho definito come un esempio efficacissimo di ipertesto, per i numerosissimi richiami a fiabe e storie di vario genere che contiene. Sarebbe bello avere dei riscontri strada facendo, mano a mano che proporrete le attività ai bambini. In bocca al lupo!
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore
di Stefano Bordiglioni (Einaudi Ragazzi, 2009, Ia ed. 2006)
Considerato che Stefano Bordiglioni sta spopolando con due fra i quattro libri segnalati, ne aggiungo uno anch’io. Si tratta di “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore”, Einaudi Ragazzi (ISBN 978-88-7926-774-8). L’ho letto qualche pomeriggio fa e mi è sembrato degno di figurare nelle nostre liste. Chissà se altri del nostro gruppo lo hanno letto? A me è piaciuto innanzitutto per gli spunti che potrebbe darmi per un lavoro sui sentimenti e la stesura di un diario personale o di classe; c’è anche l’appunto grammaticale, ben ripartito nel testo, inerente quelle quattro paroline (dunque, allora, sebbene, infine).
1001 attività per raccontare esplorare giocare creare con i libri
di Philippe Brasseur (Edizioni Lapis, 2009)
Segnalo, per dar un po’ più di peso al mio intervento, un libro interessante per gli insegnanti che amano lavorare con i libri … si tratta del testo di Philippe Brasseur che ha per titolo “1001 attività per raccontare esplorare giocare creare con i libri”, della Edizioni Lapis di Roma (ISBN 88-7874-122-1).
Scuola foresta
di Stefano Bordiglioni (Einaudi ragazzi, 2001)
Tanto per mantenere alte le quotazioni di questo simpatico scrittore…
Sono corte e simpatiche descrizioni di animali in cui i bambini si possono riconoscere sia per qualità sia per difetti. L’avevo usato, qualche anno fa, con una classe un po’ esuberante e ci ha permesso di focalizzare le nostre personalità e utilizzando il paragone-similitudine-… ci ha permesso di parlare di noi e di trovare il giusto equilibrio per poter lavorare e apprendere.
I terribili cinque
di Wolf Erlbruch (Edizioni E/O, 2006)
Ecco, finalmente, la mia presentazione!
Eh eh, non sapevo che libro scegliere.
Ho deciso di puntare su “I terribili cinque” di Wolf Erlbruch, edizioni e/o.
Un libro che fa bene a tutte le età, che può aiutare a rompere il ghiaccio o a lasciare un buon ricordo.
Il libro, ve lo posso anticipare, vive attorno alla frase: “Ciò che conta è quello che si fa!”.
Cinque personaggi esteriormente brutti agli occhi dei più (una iena, un topo, un rospo, un pipistrello ed un ragno) si mettono in società per dimostrare il loro valore.
Una storia che potrebbe essere scontatissima, ma che non risulta tale grazie ad un paio di trovate che la rendono intelligente e sorprendente.
Un libro adatto ad introdurre argomenti importanti come il guardare oltre le apparenze, l’importanza della collaborazione, l’importanza di credere nei propri mezzi, l’importanza di sapersi accontentare di quello che si ha (impegnandosi comunque per avere di più), l’importanza di avere uno spirito positivo…
Tutto questo e ancor di più in un libretto di una ventina di pagine, incredibile ma vero (se non siete d’accordo ditelo).
Un consiglio: se volete leggerlo, non leggete il troppo esaustivo riassunto all’interno della copertina!
Le tredici vite e mezzo del capitano orso blu
di Walter Moers (Salani, 2000, ISBN 978-88-7782-903-0)
Ensel e Krete, una storia di Zamonia
di Walter Moers (Salani, 2002, ISBN 88-8451-160-7)
Rumo e i prodigi nell’oscurità
di Walter Moers (Salani, 2004, ISBN 88-8451-436-3)
Il 10 agosto scorso avevo scritto che avrei aggiunto qualche altro libro presente nella biblioteca che tengo per i “lettori coraggiosi”. Oggi ne propongo tre. L’autore è tedesco, si chiama Walter Moers e è nato nel 1957. Come Alan Snow, illustra lui stesso le sue opere.
Le tredici vite e mezzo del capitano orso blu si svolge su Zamonia e segue le peregrinazioni che portano il protagonista a confrontarsi con individui strampalati in ambienti bizzarri creati dalla sesquipedale fantasia dell’autore. Spesso il racconto è interrotto da estratti del dizionario enciclopedico dei portenti, degli organismi e dei fenomeni bisognosi di spiegazione di Zamonia e dintorni del Prof. Dott. Abdul Noctambulotti.
Ensel e Krete, una storia di Zamonia segue questi due gemelli dai nomi che richiamano una fiaba conosciuta anche sul nostro pianeta. L’avventura si dipana e si ingarbuglia nella grande foresta, in una zona chiamata Alberia.
Rumo e i prodigi nell’oscurità è il terzo volume di questa serie; racconta le avventure di un cucciolo di croccamauro, sia nel mondo di sopra che in quello di sotto… sempre di Zamonia s’intende!
Questi tre libri, messi insieme arrivano a quasi 1800 pagine, ma chi ama vagare con la mente in questi mondi fantastici… non si scoraggi perché Walter Moers ne ha scritti altri e due di questi sono già stati tradotti in italiano.
Leggimi forte. Accompagnare i bambini nel grande universo della lettura
di Rita Valentino Merletti e Bruno Tognolini (Salani editore, 2006)
Consiglio questo libro perché l’ho apprezzato molto e mi ha suscitato varie emozioni.
Come dice la nota introduttiva ogni capitolo affronta un argomento in tre passi.
Il primo passo sono i Racconti: Bruno Tognolini narra e commenta la sua esperienza di dieci anni di letture alla figlia.
Il secondo sono le Riflessioni: Rita Valentino Merletti amplia quell’esperienza a termini più generali, che riguardano tutti, e la approfondisce a livelli più rigorosi.
Il terzo passo sono le Suggestioni: brani da libri, racconti e rime e saggi, proposti come esempi, divertimenti e sostegni alle Riflessioni; e talvolta come materia prima già pronta per la lettura ai bambini.
Per concludere ecco una parte di riflessione che leggo a pagina 70 e che riguarda il mondo scuola.
Le avventure del folletto Bambilla
di Roberto Piumini (Mondadori, 2008)
Probabilmente lo conoscono tutti.
Parlo di quel libro di Roberto Piumini corredato dal titolo “Le avventure del folletto Bambilla”. (ISBN 978-88-04-58025-6). L’ho letto alla mia seconda elementare l’anno scorso, somministrato in porzioni piuttosto ristrette durante i primi dieci minuti di ogni mattina. Questo razionamento ha fatto sì che il libro restasse sulla cattedra durante una buona stagione. Quanti bambini sono venuti a leggerne delle parti, più o meno di soppiatto, credendo, ingenuamente, che a me non andasse a genio questo loro modo di agire? Un buon quarto della classe si è fatto comperare il libro da genitori o altri parenti sensibili. Tra l’altro, l’edizione che risponde al codice digitato qualche riga più in alto, è abbondantemente illustrata e costituisce di certo un’opera che sfigura neanche un pochino in una libreria per persone serie come noi.
A mia madre mia prima maestra. Il valore di educare
di Fernando Savater (Laterza, 1977; rist. 2004)
Fernando Savater docente di Filosofia all’Università Complutense di Madrid.
È un libro che consiglio ad ogni insegnante giovane o navigato.
Non è assolutamente un trattato di scienze dell’educazione.
È una voce filosofica che con durezza e morbidezza parla di uomini, di umanità, di educazione e di scuola.
È un libro che può smuovere consensi e perplessità.
È un libro che a volte ti conduce lungo strade strette e buie, poi improvvisamente ti ritrovi in verdi praterie che ti fanno venir voglia di correre.
Dolci parole
di Carl Norac e Claude K. Dubois (Babalibri, 2000)
Una storia semplice con immagini buffe che accompagnano la lettura. Quest’anno l’ho usato il primo giorno di scuola per accoglierci con parole piacevoli e il criceto (peluche) è rimasto con noi sui nostri banchi e ogni tanto ci sussurra qualche dolce parola. Anni fa l’avevo letto alla riunione con i genitori per ricordare quanto è importante prendere del tempo per l’affetto.
Per quanto rigurada “il folletto Bambilla”, avevo comprato la prima edizione, quando le storie erano ancora poche. Con la classe stavamo analizzando le favole e così c’eravamo accorti di alcune incongruenze nelle storie. Come risolvere questo enigma? Scrivere a Roberto Piumini. Che gioia quando lui ci ha risposto con una filastrocca con i nostri nomi, dove ognuno faceva qualcosa legato al disegno che aveva spedito. Grande Roberto!!
La barca dei sogni. Storie della buonanotte
di Erwin Moser (Einaudi Ragazzi, 2005)
Per chi vuol mettere un buon testo fra le mani dei propri pupilli!
Un libro per bambini che presenta brevi storie semplici, nelle quali anche i comportamenti dei protagonisti sono semplici. Inutile cercare la morale e proprio per questo piace parecchio. Erwin Moser è disegnatore, bravo disegnatore direi, e questo aggiunge un valore supplementare all’opera. Per chi ha allievi o figli attorno agli otto anni… da non lasciar scappare.
Mentre scrivo noto che Moser è l’anagramma di Moers, autore che ho citato in precedenza. Conseguente a ciò che ho scritto poco fa non faccio considerazioni di sorta.
Udilla
di Mino Milani (Fabbri, 2005)
A settembre ho preso una nuova classe… una quinta di 23 allievi. Vista la difficoltà di tenere la loro attenzione nei momenti di ascolto e di coinvolgerli nelle attività di lettura, ho provato ad andarci pesante.
Avevo già deciso da tempo di leggere un libro con una ragazza nel ruolo di protagonista, durante l’estate ho avuto qualche scambio di consigli con colleghi e con Simone.
Avevo tra le mani Udilla di Mino Milani (isbn 9788845113604), storia ambienta nel medioevo nella quale l’omonima protaonista cerca una vendetta personale mettendosi al servizio di un maestro d’armi osservando il quale può imparare a maneggiare la spada. Il maestro è accompagnato nel suo viaggio di città in città anche da uno scudiero che evita la violenza, le armi e gli scontri, sognando di divenire menestrello.
Udilla e Cristiano sono due persone molto diverse tra loro e che si discostano dagli stereotipi legati al femminile ed al maschile.
Non ero convintissimo di far leggere questo libro per la presenza di un paio di scene piuttosto violente ma, vista la necessità di catturare l’attenzione, ho provato il colpo ad effetto.
Ho letto l’imizio del libro a voce alta, luci spente e lume di candela.
Nella prima decina di pagine piuttosto tragiche la protagonista si ritrova sola e senza famiglia. La descrizione del ritrovamento dei famigliari, brutalmente uccisi da mercenari venuti a razziare il mulino in cui vivevano, stringe il cuore e toglie il sospiro.
La candelina e questa scena sommate, hanno completamente catturato i ragazzi.
Ho distribuito il libro alla classe il giorno dopo, il libro è bellissimo, con una copertina dolce al tatto e con una grafica di rara bellezza. Un libro che fa star bene già a prenderlo in mano. Ne sono rimasti tutti affascinati.
Ora continuiamo la lettura alternativamente, un capitolo io ad alta voce, un capitolo a casa.
Diversi ragazzi l’hanno già finito, alcuni lo leggono di nascosto sotto il banco. Un’allieva ha chiesto alla mamma di leggerlo per sapere subito “se poi finisce bene”, un altro lo legge la sera in compagnia della mamma.
Alla riunione dei genitori mi è stato chiesto il motivo della scelta di un libro con un inizio così (da una mamma che aveva letto solo i primi capitoli), l’ho spiegato come a voi…
e sembra sia stato un successo.
Manuale del parlare (una retorica per i ragazzi)
di Renzo Zuccherini (la Nuova Italia; rist. 1989).
R.Zuccherini lavora all’ IRRSAE dell’Umbria e si occupa di educazione al parlato e di interazione verbale nella scuola materna e nella scuola dell’obbligo.
Il titolo di questo libro proprio non mi piace, ci sono troppi manuali in circolazione: manuale del giardinaggio, del buon marito, del matrimonio, del medico in casa, ecc.
Detto questo, vi consiglio il libro in quanto è un testo serio che sviluppa, dal punto di vista teorico e didattico, il tema della comunicazione verbale nelle sue diverse componenti: la voce, il gesto, il corpo e l’ascolto, il conteso comunicativo, gli scopi…
Troverete una serie molto interessante di proposte didattiche (giochi, esercizi, situazioni comunicative).
Lettre aux grandes personnes sur les enfants d’aujourd’hui
di Philippe Meirieu (Ed. Rue Du Monde, Août 2009, 309 pp., ISBN 9782355040788)
Un testo lucido, come se ne trovano sempre meno, attento alle ragioni della pedagogia e della filosofia dell’educazione: ma dalla penna di un autore che ha insegnato praticamente in tutti i settori scolastici e che da anni si batte per le ragioni della scuola repubblicana contro le derive di una scuola sempre più tecnocratica, attenta ai bisogni pulsionali dell’oggi e, nel contempo, sempre più anomica e depressa.
Meirieu tratteggia un complesso di riflessioni e di idee, per dimostrare che la scuola e l’educazione sono un investimento per i cittadini di domani (e quelli di oggi): con argomenti che travalicano i facili slogan sindacali e di categoria.
P.S.: sarà un caso se questa casa editrice ha in catalogo la “GRAMMAIRE DE L’IMAGINATION” di Gianni Rodari?
Ecco come promesso altri due libri di quella mente “fantastica” che si annida nella scatola cranica di Walter Moers.
La città dei libri sognanti)
di Walter Moers (Salani, 2006, ISBN 88-8451-623-4)
Ambientata sempre su Zamonia, nella città di Librandia. Avventure coi libri, fra i libri, per i libri, nei libri come al solito con trovate e personaggi particolari.
L’Accalappiastreghe
di Walter Moers (Salani, 2008, ISBN 978-88-8451-963-4)
Il sottotitolo del libro è “Romanzo orrorifico-fantasy-culinario”. Narra le avventure di Eco (un cratto che più o meno è un gatto speciale) che per sopravvivere alla mancanza di alimenti fa un patto con Malfrosto. Questi è un mago che fa raccolta di grasso di vari esseri e il patto implica che Eco, ingrassato a dovere, verrà ucciso da Malfrosto, per recuperarne i lipidi. Come andrà a finire più o meno si può presagire, ma il bello sta nelle continue avventure e nei personaggi che Moers presenta di pagina in pagina.
La pedagogia della lumaca
di Gianfranco Zavalloni (Editrice Missionaria Italiana, 2008)
Riguardo all’importanza della lentezza, più volte toccata da Ivano (o leggibile nelle sue proposte e nelle sue parole), vorrei segnalarvi un libro che ho trovato molto bello. A volte confortante, altre anche illuminante. Un libro che riprendo in mano volentieri per ritrovare la poesia dell’insegnare.
Si tratta della “Pedagogia della lumaca” di Zavalloni:
tutte le info qui: http://www.scuolacreativa.it/pedagogia-della-lumaca.html
Paul ha un lavoro estivo
di Michel Rabagliati (Coconino Press, 2004, ISBN 9788888063812)
Pensando alla poesia che dà anima alla nostra particolare professione, mi è venuta voglia di segnalarvi uno dei miei libri preferiti, comprensibili ed apprezzabili solo da chi ha esperienze di insegnamento in giovane età e/o di colonie, scuole verdi, campi estivi.
Si tratta della graphic novel “Paul ha un lavoro estivo” di Michel Rabagliati, edizioni Coconino.
La storia è basata sul ricordo di un’estate particolare dell’autore nella quale partecipò come monitore ad un campo estivo.
Posso quasi dire di aver fatto leggere questo libro a tutti quelli che conosco, i riscontri sono sempre stati positivi tanto che qualcuno mi ha detto:
“Mi sono commosso fino alle lacrime solo per due libri in vita mia, per questo, e per i fratelli Karamazov”
Il dito magico
di Roald Dahl (Salani-i criceti, 2003, ISBN88-7782-559-6)
Libriccino che si legge con piacere e dà spunto per molti approfondimenti sia a livello orale che scritto. La protagonista di questo libro scopre di possedere un “dito magico” e quando si arrabbia molto e qualcosa la fa soffrire particolarmente lo punta verso chi l’ha fatta inviperire. Nella mia classe, dove c’è qualche problema di relazioni, l’ho utilizzato proprio per far affiorare, come in un gioco, situazioni emotive dei vari bambini.
La casa sull’albero
di Bianca Pitzorno (Mondadori Junior, 2009)
Tutti i bambini, prima o poi, sognano di costruire e possedere una casa sull’albero, magari segreta dove vivere momenti lontani dalle regole e dai doveri di tutti i giorni. Aglaia, una bambina di otto anni, va a vivere con Bianca, un’amica adulta, espertissima nel risolvere le più incredibili situazioni, proprio su di un albero, bellissimo; oserei dire fantastico! Su quest’albero maturano frutti di ogni sorta; vi matura pure il… pane! Le due amiche costituiscono con il passar del tempo una stravagante famiglia di cani volanti, gatti che parlano un italiano forbito, neonati che miagolano e… per non dimenticare il difficile rapporto con il coinquilino del “ramo di sopra”, il Signor Beccaris Brullo.
Il libro lo avevo letto qualche anno fa e non lo avevo apprezzato, ora l’ho riproposto con un’attenzione particolare ai vari dettagli e ci ha dato veramente moltissimi spunti di lavoro. Apprezzatissimo da tutti gli allievi!
Mascia e l’orso
di Bruno Pedretti e Simona Meisser (d&p, 2010)
Per un primo ciclo: è una storiella carina sull’amicizia. Mi piace perché lascia libero il finale e pertanto si presta a molte attività. Ho pure fatto un atelier con la giovane illustratrice del libro (Simona Messer) ed è veramente geniale!
In una notte di temporale
di Yuichi Kimura (Salani editore, 2009)
Ecco un altro libriccino che parla d’amicizia (tra un agnellino e un lupo) e non ha il finale.
Esiste un DVD (amici nemici) a cartone animato che parte dal “non finale” e finisce la storia. Buona lettura e buona visione
Mi leggi un’altra storia?
di Roberto Piumini (Einaudi Ragazzi – ISBN 978-88-7926-493-8)
Una trentina di storie corte scritte con inventiva certa. Roberto Piumini fornisce sempre del materiale interessante per chi è insegnante o anche genitore con voglia di leggere ai propri figli. Penso che chi vuole usare questo libretto debba leggere preventivamente tutte le storie e scegliere quelle che intenderà proporre alla classe o ai figli. Questo non perché ci siano racconti inadatti, ma semplicemente in quanto ognuno di noi ha le proprie sensibilità: quindi si sente meglio quando ha a che fare con certe problematiche e meno efficiente quando non le sente sue.
Mio nonno era un ciliegio
di Angela Nanetti (Einaudi Ragazzi, 1998)
“Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni, due nonni di città e due nonni di campagna…”. Questo é l’inizio di un libro toccante e stimolante che affronta in maniera delicata temi importanti per un bambino: il rapporto con i nonni, il contatto con la natura, le vicissitudini di una famiglia moderna e alcune problematiche legate al diventare grandi o all’invecchiare.
I protagonisti sono il nonno Ottaviano, un vecchietto un po’ matto attaccato alla natura e ai sentimenti; Tonino, un bimbo di quattro anni che venera quel nonno tanto affascinante e predilige la campagna ai banchi di scuola e un albero di ciliegio, che rappresenta un legame indissolubile tra il nonno e il nipote. L’albero ha un nome, Felice, ed è stato piantato al momento della nascita della mamma di Tonino, Felicità.
Il racconto è narrato da Tonino e si sviluppa principalmente attorno a nonno Ottaviano e a un periodo particolare della sua vita: la vecchiaia. Ottaviano è costretto ad affrontare la malattia e la perdita dell’amore di una vita, la nonna Teodolinda, per poi ammalarsi a sua volta di un male dell’anima. Fino alla fine della sua vita, questo personaggio lotta con forza per i valori e le cose a cui tiene. Delizioso il passaggio in cui si prende la polmonite perché trascorre interamente una gelida notte fuori all’aria aperta per alimentare un falò, che con il suo calore non farà cadere le gemme del suo amato albero. Tutte queste vicende vengono filtrate dagli occhi e dai sentimenti di un bimbo di quattro anni, che ama profondamente questo nonno e tutto quello che gli ha insegnato e che soffre della sua sofferenza.
La mia classe, una quarta elementare, ha apprezzato molto questo libro. I bambini hanno goduto del lato divertente, ma hanno anche saputo cogliere la bellezza dei temi tristi, hanno riflettuto e si sono commossi. Credo siano riusciti ad affrontare il sentimento della tristezza in maniera consapevole e positiva. Alcuni capitoli del libro sono stati letti per compito a casa, così anche i genitori si sono avvicinati a questo libro. Diverse mamme spontaneamente lo hanno voluto leggere, trovandolo profondo e commovente.
Con la mia classe ho lavorato in maniera approfondita sul libro e i bambini, spinti dall’entusiasmo, hanno pure voluto costruire un pupazzo dell’oca Alfonsina e hanno insistito per piantare un albero di ciliegio nel prato della scuola che ovviamente abbiamo chiamato… Felice.
Il libro delle Terre immaginate (Le livre des terres imaginées)
di Guillame Duprat (L’ippocampo junior, 2009)
Questo libro affronta un argomento affascinate che saprà attrarre tutti quei bambini amanti della scienza e incuriositi dal mistero. Oggi tutti sanno che la Terra è un pianeta rotondo, in costante movimento nello spazio. Ma “prima” come se la immaginavano la Terra gli uomini? Lo scopo del libro è proprio quello di illustrare, mediante un viaggio attraverso il tempo e le culture, le innumerevoli visioni della Terra antecedenti le scoperte della scienza moderna. Alcune visioni proposte sono bislacche, altre estremamente pertinenti.
Un altro aspetto attraente di questo libro è il fatto che sia un bell’oggetto, con illustrazioni bellissime e ventidue finestre pop-up. Un libro piacevolissimo da leggere, ma anche semplicemente da sfogliare lasciandosi catturare dalle immagini.
Esso è inoltre stato riconosciuto con premi importanti (Bologna Ragazzi Award 2009 e Anderson 2010 per il miglior libro di divulgazione).
Alcune visioni della Terra proposte dal libro…
Indù (India – V sec. a. C.)
2500 anni fa in India, i sacerdoti vedici hanno immaginato la Terra come una superficie piatta con una grande montagna al centro, che sfiora il cielo. A sorreggerla, quattro elefanti, posti rispettivamente ai quattro angoli del mondo: nord, ovest, est e sud.
Cosma Indicoupleste (Grecia – VI sec.)
Cosma Indicoupleste percorre il Mediterraneo e il Mar Rosso, attraversa il Golfo Persico e, forse, raggiunge le Indie… Alla fine si stabilisce ad Alessandria d’Egitto, dove scrive un trattato di geografia fortemente influenzato dalla religione cristiana: contro i teorici della Terra rotonda. Cosma dimostra che la Terra è piatta e rettangolare!
Chen Zi (Cina – I sec.)
Si racconta che un saggio di nome Chen Zi insegnasse la teoria del “cielo come manto”, secondo la quale cielo e Terra sono due superfici parallele e convesse. Il cielo assomiglia a un cappello da pioggia, la Terra a una ciotola capovolta.
Cappuccetto Oca
di Roberto Denti (Il battello a vapore, 2006)
Per l’anno scolastico che sta per iniziare ho deciso di lavorare con la mia quinta sul libro “La congiura dei Cappuccetti” di Bordiglioni, ben descritto da Simone in questo blog. Questo libro si presta fantasticamente per i miei allievi, bravissimi nella “danza delle meteoriti impazzite” e bisognosi di scrivere e di riscrivere utilizzando la fantasia.
Ora che il mio itinerario didattico non è ancora completamente delineato, preparo materiali (ho costruito dei pupazzi di Cappuccetto Zozzo, Rozzo e Razzo) e sono famelica di libri e di spunti che potrebbero essermi utili. In una delle tante incursioni in libreria, ho trovato “Cappuccetto Oca” di Roberto Denti. Un libretto destinato ai più piccoli (serie bianca) che racconta il “dopo” della fiaba di Cappuccetto Rosso, il tutto considerato però dal punto di vista della nonna. Una nonna arrabbiata con la nipote perché da quando è diventata famosa con faccenda del lupo si è montata la testa e si comporta come un’oca! La nonna decide quindi, dopo aver frequentato un corso di magia, di fare qualche scherzo alla nipotina.
Questo libro non è minimamente paragonabile a quello di Bordiglioni, ma è comunque valido perché, oltre a rivolgere una critica verso la società, permette di far comprendere ai bimbi più piccoli che è possibile “giocare” con le fiabe, mutando ruoli e punti di vista.
Non calpestate i nostri diritti – Scrittori e illustratori per i diritti dei bambini
di autori diversi, con la prefazione di Clio Napolitano (Il battello a vapore/Unicef, 2009)
Lo scorso diciannove novembre, per celebrare i vent’anni della Convenzione sui diritti dell’infanzia, l’UNICEF e “Il battello a vapore” hanno pubblicato una raccolta di racconti. Dieci autori di libri per ragazzi e dieci illustratori affrontano i dieci diritti fondamentali dell’infanzia: uguaglianza, identità, protezione, partecipazione, disabilità, salute, nutrizione e cure personali, istruzione, minoranze, gioco e tempo libero. Le tavole illustrate sono suggestive e le storie sono scritte con grande sensibilità.
Un bel libro che permette di affrontare con i bambini l’importante e difficile tema dei diritti.
In occasione della giornata dei diritti dell’infanzia, il diciannove novembre appunto, ho definito assieme alla mia classe, una quarta, il concetto di diritto. Poi ho proposto loro questo libro e per iniziare ho letto le storie sull’uguaglianza e l’identità. Da queste due letture è scaturita un’arricchente discussione, i bambini si sono espressi sui contenuti dei racconti portando anche loro esperienze personali. Si sono quindi cimentati in uno scritto dove hanno spiegato che sono significa, secondo loro, uguaglianza. Nei mesi successivi abbiamo terminato il libro, ogni due settimane circa leggevo un racconto e poi ci prendevamo il tempo per discutere e riflettere. Ho deciso di proporre una lettura mediata perché il mio intento era quello di privilegiare la riflessione e la discussione, ma questo libro può anche essere affrontato autonomamente dai bambini. Diversi allievi hanno voluto che glielo prestassi e molti lo hanno addirittura comprato. Il fatto che sia diviso in racconti, più o meno brevi, rende il libro ancor più affascinante perché sa attirare anche quei bambini che si spaventano davanti a un libro corposo.
Gatto Tigrato e Miss Rondinella
di Jorge Amado (Mondadori, 2003)
Questo libro racconta una storia ambientata in un parco in cui vivono animali che parlano, si sposano e ragionano come essere umani. Il protagonista è Gatto Tigrato, un grande felino dai modi rudi, che incute timore negli altri abitanti. In primavera Gatto Tigrato incontra l’allegra e solare Miss Rondinella e se ne innamora. Questo amore suscita scalpore e molti animali lo ritengono “sbagliato” in base alle leggi del parco, per le quali i gatti si sposano con i gatti, gli uccelli con gli uccelli e i gatti mangiano gli uccelli! Anche i genitori di Rondinella condividono questo pensiero, pertanto alla fine della storia l’uccellina si sposa con un usignolo. Gatto Tigrato invece lascia il parco per non tornare mai più, accompagnato soltanto dalla sua tristezza e da una lacrima della Rondinella.
Questo libro descrive un amore dolce e appassionante che purtroppo però muta nei sentimenti di tristezza e malinconia. Mostra inoltre come le consuetudini, dettate dalla società e dalla morale, possano, a volte, cambiare (o peggiorare) il corso di una vita.
Ho proposto questo libro a una terza elementare e, contrariamente alle mie aspettative (ero scettica sul fatto che la storia d’amore sapesse catturare l’attenzione anche dei bambini maschi), è stato apprezzato da tutti. Bellissime le riflessioni dei bambini sull’amore tra i due animali. Nel libro è pure presente una valida poesia, scritta da Gatto Tigrato per conquistare l’uccellina, che può essere analizzata e studiata da una terza elementare.
Intervengo solo per ringraziare chi ha recentemente “rivitalizzato” la pagina dei libri con alcune schede di libri interessanti e per indicarvi un sito che mi è stato segnalato da Sofia. Riguarda la riscrittura di Cappuccetto Rosso con il cambio di punto di vista: in questa versione, realizzata da una classe di SE italiana, è il lupo a raccontare la sua visione dei fatti. Ecco il link:
http://www.valsesiascuole.it/elemalagna/capp_rosso.htm
Può essere un utile spunto di riflessione. Ciao a tutti.
La storia de I Promessi Sposi raccontata da Umberto Eco
(Gruppo Editoriale L’Espresso, 2010, ISBN 978-88-8371-311-8)
Adolfo ci segnala questo nuova pubblicazione scritta da Umberto Eco: si tratta di una sorta di rilettura del maggior romanzo della letteratura italiana, I promessi sposi. Sarebbe bello aprire una discussione su un’operazione editoriale di indubbio fascino, ma che pone una serie di interrogativi (didattici, pedagogici, linguistici) cui varrebbe la pena di rispondere, a partire dalla constatazione che la storia dei promessi sposi raccontata da Umberto Eco non è I promessi sposi di Alessandro Manzoni.
Riportiamo il testo dell’ultimo capitolo del libro.
C’era una volta…
di Benjamin Lacombe (Rizzoli, 2010, ISBN 17045100)
C’era una volta
di Sandro Natalini (La Margherita, 2010, ISBN 8887169969)
Per raccontare le fiabe classiche e inventare nuove storie…
Nel corso dell’ultimo mercoledì del corso, ho avuto il piacere di presentare due libri entrambi intitolati “C’era una volta”.
Il primo è un libro pop-up del bravissimo illustratore francese Benjamin Lacombe. Il quale ha saputo raccontare, mediante dei quadri, le più belle fiabe classiche. Un libro simile a una galleria d’arte che, senza l’ausilio delle parole, permette al bambino di confrontarsi con la narrazione.
Il secondo è un libro-gioco (così viene definito dall’autore) che racconta con poche parole e bellissime immagini le fiabe classiche, ma che, avendo sia i testi sia le immagini tripartiti, permette, aprendo il libro a caso, di inventare oltre tredicimila combinazioni di storie. Ad esempio, i bambini possono confrontarsi con “un gatto che faceva pozioni magiche” oppure con “un burattino che non amava il pranzo”. Un libro fantastico che stimola la fantasia a non finire!
Benvenuti a Grammaland
di Massimo Birattari (FeltrinelliKids, 2011, EAN 9788807921643)
Consiglio a tutti i bambini del secondo ciclo (e ai loro insegnanti) questo bellissimo libro in cui è possibile scoprire (o rivedere) tutte le più importanti regole della grammatica italiana. I miei ragazzi di Va lo stanno apprezzando molto e io mi diverto con loro!
“Benvenuti a Grammaland si fonda su un paio di idee basilari. La prima è che le cose imparate da piccoli non si scordano più. La seconda è che è possibile insegnare la grammatica in maniera divertente; anzi, la comicità e perfino i colpi di scena di un’avventura romanzesca possono aiutare a fissare in maniera duratura nozioni e regole. In questo libro, i ragazzini protagonisti partecipano a un campo scuola in un parco a tema molto particolare, Grammaland. Qui i tunnel dell’orrore, gli ottovolanti, i castelli magici offrono l’occasione di affrontare le insidie dell’ortografia (tra doppie, lettere a rischio, accenti e apostrofi), della morfologia (plurali complicati e verbi irregolari), della sintassi (dall’uso del congiuntivo alla punteggiatura) e del lessico (tra parole difficili e i trucchi per imparare a consultare il vocabolario). Il risultato è un’avventura comica e irriverente (un po’ alla Roald Dahl) in fondo alla quale i lettori si accorgeranno di aver preso confidenza con l’italiano. Senza fatica, anzi ridendo parecchio.” (citazione tratta da http://www.lafeltrinelli.it)
L’angolo del libro: un piccolo progetto di promozione alla lettura
Nel corso della seconda metà dell’anno scolastico appena concluso abbiamo deciso di promuovere la lettura a livello di istituto, in modo che i bambini potessero trovare libri validi anche al di fuori delle mura della propria aula.
Tenendo conto della diffusa disaffezione dei bambini per il leggere (comprovata da diversi studi italiani e europei), ci è sembrato importantissimo trovare un’ulteriore strategia per far emergere il piacere alla lettura.
Quello che abbiamo proposto è qualcosa di molto semplice: un luogo “d’incontro” tra il bambino e i buoni libri.
Abbiamo posto in un angolo dell’atrio scolastico uno scaffale sul quale sono stai lasciati dei libri, alcuni destinati ai bambini del primo ciclo (principalmente albi illustrati) e altri destinati ai ragazzi del secondo (anche libri impegnativi con oltre 150 pagine).
Gli allievi, durante le ricreazioni e nei minuti antecedenti l’inizio delle lezioni, si sono potuti avvicinare a questi libri, leggendone delle parti e incuriosendosi. I libri destinati al primo ciclo potevano essere tranquillamente letti nell’arco di una ricreazione, mentre i libri destinati ai più grandi necessitavano un tempo di lettura considerevole.
Lo scopo di tali libri è stato scaturire curiosità negli allievi, mediante l’incontro all’angolo del libro, per poi far nascere la voglia di andare a prenderseli in biblioteca o in libreria per leggerseli tranquillamente a casa o nei momenti di lettura autonoma proposti in classe.
I libri esposti sono stati cambiati tre volte nel corso dell’anno e gli allievi hanno mostrato interesse verso questa proposta; soprattutto nei giorni di brutto tempo l’angolo era molto frequentato. I libri proposti sono stati scelti con cura; si è cercato di proporre libri validi e interessanti da vari punti di vista (molti di essi anche premiati con riconoscimenti internazionali), che raccontassero storie ricche e variate e curati anche nell’illustrazione.
I maestri hanno anche avuto l’opportunità di prendere in prestito dei libri dall’angolo per utilizzarli nello svolgimento delle attività con la propria classe, purtroppo però questa opportunità è stata sfruttata poco.
Un altro aspetto sul quale è necessario insistere negli anni a venire, per aumentare il senso e l’efficacia dell’angolo del libro, sono i momenti di lettura ad alta voce proposti nell’atrio dai maestri. Per il lancio dell’angolo del libro è stata proposta la lettura del libro “In una notte di temporale” di Yuichi Kimura e gli allievi l’hanno apprezzata molto.
Sempre per promuovere il piacere per la lettura, è molto importante che gli allievi sentano belle storie, lette in modo esemplare dai propri maestri.
maestra Sofia Leoni