Commenti per Libri per piacere http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere Un blog per parlare di libri e di lettura dentro e fuori dalla scuola Sun, 04 Oct 2009 13:19:15 +0200 http://wordpress.org/?v=2.8.5.2 hourly 1 Commenti su Il bambino col pigiama a righe proposto da Isabella Reggi di Francesca Antonini http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/2009/05/29/il-bambino-col-pigiama-a-righe-proposto-da-isabella-reggi/comment-page-1/#comment-52 Francesca Antonini Sun, 04 Oct 2009 13:19:15 +0000 http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/?p=301#comment-52 Ho appena terminato la lettura di questo libro e condivido molte delle osservazioni fatte da Isabella. E' un libro toccante, che può essere letto a più livelli e che presenta una tragica realtà storica con gli occhi e con l'innocenza di un bambino che cerca di ricondurre ciò che vede e sente a una razionalità che si sta costruendo. Il tentativo naturalmente non può riuscire, insegnandoci che non c'è alcuna spiegazione razionale davanti alla crudeltà e ai soprusi. Ho appena terminato la lettura di questo libro e condivido molte delle osservazioni fatte da Isabella. E’ un libro toccante, che può essere letto a più livelli e che presenta una tragica realtà storica con gli occhi e con l’innocenza di un bambino che cerca di ricondurre ciò che vede e sente a una razionalità che si sta costruendo. Il tentativo naturalmente non può riuscire, insegnandoci che non c’è alcuna spiegazione razionale davanti alla crudeltà e ai soprusi.

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Commenti su Libri e film di Francesca Antonini http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/2009/06/13/libri-e-film/comment-page-1/#comment-44 Francesca Antonini Wed, 24 Jun 2009 05:26:18 +0000 http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/?p=331#comment-44 Pienamente d'accordo sulla tua conclusione, Simone, e' il libro l'origine della vera magia. Se per magia si intende la sospensione dal mondo reale e il passaggio a un mondo personalissimo che prende vita, come per magia, nella nostra mente con l'aiuto dei soli segni neri tracciati su una pagina bianca che interagiscono con le nostre conoscenze e con le nostre emozioni. Il film ha bisogno di molto, molto di più: implica pure lui una sospensione dal mondo reale ma essa è ricostruita da altre menti e con il sostegno di diversi linguaggi. E, a volte, con meno magia, come ha mostrato anche Andrea nel suo commento. Pienamente d’accordo sulla tua conclusione, Simone, e’ il libro l’origine della vera magia. Se per magia si intende la sospensione dal mondo reale e il passaggio a un mondo personalissimo che prende vita, come per magia, nella nostra mente con l’aiuto dei soli segni neri tracciati su una pagina bianca che interagiscono con le nostre conoscenze e con le nostre emozioni. Il film ha bisogno di molto, molto di più: implica pure lui una sospensione dal mondo reale ma essa è ricostruita da altre menti e con il sostegno di diversi linguaggi. E, a volte, con meno magia, come ha mostrato anche Andrea nel suo commento.

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Commenti su Libri e film di andrea panizza http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/2009/06/13/libri-e-film/comment-page-1/#comment-43 andrea panizza Tue, 23 Jun 2009 18:49:24 +0000 http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/?p=331#comment-43 So benissimo che un film tratto da un libro non può contenere la storia, quindi non mi aspetto di vedere tutto ciò che è scritto; ciò che però non sopporto è quando nel film viene cambiato il finale (ora mi vien in mente solo il gobbo di notre dame della disney che evidentemente non può finire come il libro). Inoltre, spesso la trasposizione cinematografica mi delude perchè mostra ciò che da lettore mi ero solo immaginato: in particolare l'aspetto dei protagonisti, non sempre il regista sceglie l'attore che mi sarei aspettato (o dello stesso genere). Ultimo film tratto da un libro, visto ed adorato, The Reader... ve lo consiglio per l'estate (il libro si legge velocemente, il film lo passano al lido!) So benissimo che un film tratto da un libro non può contenere la storia, quindi non mi aspetto di vedere tutto ciò che è scritto; ciò che però non sopporto è quando nel film viene cambiato il finale (ora mi vien in mente solo il gobbo di notre dame della disney che evidentemente non può finire come il libro).
Inoltre, spesso la trasposizione cinematografica mi delude perchè mostra ciò che da lettore mi ero solo immaginato: in particolare l’aspetto dei protagonisti, non sempre il regista sceglie l’attore che mi sarei aspettato (o dello stesso genere).
Ultimo film tratto da un libro, visto ed adorato, The Reader… ve lo consiglio per l’estate (il libro si legge velocemente, il film lo passano al lido!)

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Commenti su Libri e film di Simone Fornara http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/2009/06/13/libri-e-film/comment-page-1/#comment-42 Simone Fornara Wed, 17 Jun 2009 21:53:08 +0000 http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/?p=331#comment-42 Credo che ci sia una strategia valida per non uscire insoddisfatti dal cinema quando si è andati a vedere un film tratto da un libro che ci è piaciuto (più difficile andare a vedere un film tratto da un libro che non è piaciuto, a meno che si sia un pochino masochisti...): considerare i due testi (anche un film è un testo) non come due "prodotti" intimamente collegati l'uno con l'altro, ma come due entità relativamente autonome. Mi spiego con due esempi. 1. Il film "Shining" di Stanley Kubrick, tratto dall'omonimo libro di Stephen King. Secondo la critica cinematografica, un capolavoro; secondo Stephen King, una bufala colossale. La discrepanza di giudizi nasce dal fatto che King non ha rivisto il suo romanzo nel film, soprattutto per la caratterizzazione che il regista ha dato sin da subito al personaggio principale interpretato da un memorabile Jack Nicholson. Secondo King, sin dalle prime scene si capisce che diventerà presto pazzo (d'altro canto, la scelta dell'attore non lascia spazio a dubbi), mentre nel libro la trasformazione è lenta e graduale, e costituisce uno degli elementi cruciali dell'intera vicenda. Opinione mia: due capolavori, a patto che non si cerchi in continuazione di raffrontarli (altrimenti ha ragione King). Ciò che si scrive sulle pagine del libro non può essere esattamente ciò che si vede sullo schermo, per un banale problema di transcodificazione. Come quando si pretende di leggere la "Divina Commedia" in inglese, lodando lo stile di Dante. Nel caso di trasposizione libro-film il problema è aggravato dal salto di codice, da quello scritto a quello visivo-sonoro. 2. "Il Signore degli Anelli" di Peter Jackson. Pareri meno discordanti del caso precedente: siamo di fronte a un film che ha soddisfatto una buona parte dei fedelissimi di Tolkien, perché il regista ha saputo transcodificare in maniera magistrale, mantenendosi fedele al libro fin dove possibile, e discostandosene in modo molto intelligente. Di nuovo, l'errore che non bisogna commettere è di confrontare pagina per pagina e sequenza dopo sequenza i due "prodotti". Bisognerebbe semplicemente staccarsi dal libro e gustarsi la versione cinematografica senza pregiudizi. Sono però proprio loro, i dannati pregiudizi, che spesso ci influenzano e rendono impossibile la formulazione di una crtica oggettiva o semi-oggettiva. Dimenticavo il mio parere sull'esempio 2: due capolavori, di nuovo. Ma il libro, sempre e comunque, è l'origine della vera magia. Credo che ci sia una strategia valida per non uscire insoddisfatti dal cinema quando si è andati a vedere un film tratto da un libro che ci è piaciuto (più difficile andare a vedere un film tratto da un libro che non è piaciuto, a meno che si sia un pochino masochisti…): considerare i due testi (anche un film è un testo) non come due “prodotti” intimamente collegati l’uno con l’altro, ma come due entità relativamente autonome. Mi spiego con due esempi.
1. Il film “Shining” di Stanley Kubrick, tratto dall’omonimo libro di Stephen King. Secondo la critica cinematografica, un capolavoro; secondo Stephen King, una bufala colossale. La discrepanza di giudizi nasce dal fatto che King non ha rivisto il suo romanzo nel film, soprattutto per la caratterizzazione che il regista ha dato sin da subito al personaggio principale interpretato da un memorabile Jack Nicholson. Secondo King, sin dalle prime scene si capisce che diventerà presto pazzo (d’altro canto, la scelta dell’attore non lascia spazio a dubbi), mentre nel libro la trasformazione è lenta e graduale, e costituisce uno degli elementi cruciali dell’intera vicenda. Opinione mia: due capolavori, a patto che non si cerchi in continuazione di raffrontarli (altrimenti ha ragione King). Ciò che si scrive sulle pagine del libro non può essere esattamente ciò che si vede sullo schermo, per un banale problema di transcodificazione. Come quando si pretende di leggere la “Divina Commedia” in inglese, lodando lo stile di Dante. Nel caso di trasposizione libro-film il problema è aggravato dal salto di codice, da quello scritto a quello visivo-sonoro.
2. “Il Signore degli Anelli” di Peter Jackson. Pareri meno discordanti del caso precedente: siamo di fronte a un film che ha soddisfatto una buona parte dei fedelissimi di Tolkien, perché il regista ha saputo transcodificare in maniera magistrale, mantenendosi fedele al libro fin dove possibile, e discostandosene in modo molto intelligente. Di nuovo, l’errore che non bisogna commettere è di confrontare pagina per pagina e sequenza dopo sequenza i due “prodotti”. Bisognerebbe semplicemente staccarsi dal libro e gustarsi la versione cinematografica senza pregiudizi. Sono però proprio loro, i dannati pregiudizi, che spesso ci influenzano e rendono impossibile la formulazione di una crtica oggettiva o semi-oggettiva. Dimenticavo il mio parere sull’esempio 2: due capolavori, di nuovo.
Ma il libro, sempre e comunque, è l’origine della vera magia.

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Commenti su Piccoli brividi da lettura di Simone Fornara http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/2009/03/28/piccoli-brividi-da-lettura/comment-page-1/#comment-36 Simone Fornara Tue, 05 May 2009 22:56:31 +0000 http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/?p=128#comment-36 Mi intrometto anch'io piacevolmente su questo blog. Prima di tutto mi rallegro con Francesca per il decollo dell'iniziativa, che mi pare davvero ottima. Poi entro nel merito dell'argomento qui proposto con alcune riflessioni molto personali. Concordo con Andrea riguardo all'"orrorificità" delle fiabe classiche: basta sfogliare la raccolta dei Grimm per farsi venire la pelle d'oca e più di qualche dubbio sull'effetto che simili racconti dovevano fare sui bambini, direi a maggior ragione con la mediazione "drammatizzante" dell'adulto. Se provo a immaginarmi bambino seduto davanti al focolare di una casa di campagna, con davanti ai miei occhi un vecchio narratore che racconta Hansel e Gretel con voce roca e sussurrante, beh, credo che dire di "avere la pelle d'oca" sarebbe solo un eufemismo. Me la farei sotto (punto e basta). Quanto al successo di simili collane orrorifiche, sono diviso tra due opinioni in parte contrastanti tra loro. Da un lato, credo che abbia ragione Andrea ad assegnare un ruolo fondamentale all'iniziativa commerciale che in molti casi maschera sotto uno spesso strato di belletto un prodotto di scadente qualità linguistico-narrativa. Dall'altro lato, sono portato a credere che l'orrore e la paura esercitino ancora il loro fascino, ma mi chiedo se siano veramente queste due emozioni a essere veicolate da questi libercoli. Parentesi molto autoreferenziale: da bambino (al tempo della SE) ero letteralmente terrorizzato dal buio, dagli esseri fantasmatici che si annidavano sotto il mio letto la notte, dai vampiri che picchiettavano sui vetri delle finestre dopo la mezzanotte, dagli zombie che mi aspettavano dietro la porta del bagno, e da tante altre amenità simili (come le dita gelide che mi sfioravano la schiena durante il sonno). A quell'epoca, per me, sentire un racconto di paura equivaleva ad assicurare ai miei genitori almeno una settimana di insonnia... per fotuna la mia brava maestra non era avvezza a questo tipo di letture, dunque i danni venivano per lo meno limitati. Sta di fatto che, superata quella fase critica, più o meno ai tempi delle medie/inizio liceo, mi scaraventai sui libri dell'orrore, a cominciare da quelli di Stephen King (e qui un lettore di questo blog avrà un moto d'orrore; ma ne possiamo riparlare, vero Michele?) e ne divorai in quantità. La mia passione vera per la lettura nacque così. Non credo che la paura atavica che mi faceva spalancare gli occhi la notte alla ricerca delle ombre più nere e ciò che accadde dopo siano cose slegate tra loro (la paura che esorcizza la paura? Penso proprio di sì). Ultima riflessione (ancora più autoreferenziale e autopromozionale; chiedo scusa a Francesca me nelle pagine del blog non c'è divieto di farsi pubblicità ;-) Fra qualche mese uscirà il mio primo libro di narrativa per ragazzi, proprio in una collana all'apparenza simile ai "Piccoli brividi", cioè nella serie "Vampiri" della collana "Gli irresistibili" (http://vampiri.raffaelloragazzi.it/) della Raffaello Editrice. Si tratta di un racconto che più che horror è horror-demenziale, che però non lascia in secondo piano l'aspetto narrativo e linguistico. Ma mi rendo conto che non faccio una gran bella figura a tesserne le lodi. Diciamo che ne riparleremo dopo la pubblicazione, quando qualcuno di voi avrà la bontà di dirmi se cio è vero, o se è solo un abbaglio dell'autore. In definitiva, credo che il filone horror (e horror-demenziale) sia oggi forse un po' troppo inflazionato, ma che al suo interno si possa trovare ancora qualcosa di buono per trasmettere il piacere di leggere a bambini e ragazzi, con un occhio di riguardo per la storia e per la lingua, e dunque senza puntare tutto sulla "confezione". Ciao, alla prossima! Mi intrometto anch’io piacevolmente su questo blog. Prima di tutto mi rallegro con Francesca per il decollo dell’iniziativa, che mi pare davvero ottima. Poi entro nel merito dell’argomento qui proposto con alcune riflessioni molto personali.

Concordo con Andrea riguardo all’”orrorificità” delle fiabe classiche: basta sfogliare la raccolta dei Grimm per farsi venire la pelle d’oca e più di qualche dubbio sull’effetto che simili racconti dovevano fare sui bambini, direi a maggior ragione con la mediazione “drammatizzante” dell’adulto. Se provo a immaginarmi bambino seduto davanti al focolare di una casa di campagna, con davanti ai miei occhi un vecchio narratore che racconta Hansel e Gretel con voce roca e sussurrante, beh, credo che dire di “avere la pelle d’oca” sarebbe solo un eufemismo. Me la farei sotto (punto e basta).

Quanto al successo di simili collane orrorifiche, sono diviso tra due opinioni in parte contrastanti tra loro. Da un lato, credo che abbia ragione Andrea ad assegnare un ruolo fondamentale all’iniziativa commerciale che in molti casi maschera sotto uno spesso strato di belletto un prodotto di scadente qualità linguistico-narrativa. Dall’altro lato, sono portato a credere che l’orrore e la paura esercitino ancora il loro fascino, ma mi chiedo se siano veramente queste due emozioni a essere veicolate da questi libercoli.

Parentesi molto autoreferenziale: da bambino (al tempo della SE) ero letteralmente terrorizzato dal buio, dagli esseri fantasmatici che si annidavano sotto il mio letto la notte, dai vampiri che picchiettavano sui vetri delle finestre dopo la mezzanotte, dagli zombie che mi aspettavano dietro la porta del bagno, e da tante altre amenità simili (come le dita gelide che mi sfioravano la schiena durante il sonno). A quell’epoca, per me, sentire un racconto di paura equivaleva ad assicurare ai miei genitori almeno una settimana di insonnia… per fotuna la mia brava maestra non era avvezza a questo tipo di letture, dunque i danni venivano per lo meno limitati.

Sta di fatto che, superata quella fase critica, più o meno ai tempi delle medie/inizio liceo, mi scaraventai sui libri dell’orrore, a cominciare da quelli di Stephen King (e qui un lettore di questo blog avrà un moto d’orrore; ma ne possiamo riparlare, vero Michele?) e ne divorai in quantità. La mia passione vera per la lettura nacque così. Non credo che la paura atavica che mi faceva spalancare gli occhi la notte alla ricerca delle ombre più nere e ciò che accadde dopo siano cose slegate tra loro (la paura che esorcizza la paura? Penso proprio di sì).

Ultima riflessione (ancora più autoreferenziale e autopromozionale; chiedo scusa a Francesca me nelle pagine del blog non c’è divieto di farsi pubblicità ;-) Fra qualche mese uscirà il mio primo libro di narrativa per ragazzi, proprio in una collana all’apparenza simile ai “Piccoli brividi”, cioè nella serie “Vampiri” della collana “Gli irresistibili” (http://vampiri.raffaelloragazzi.it/) della Raffaello Editrice. Si tratta di un racconto che più che horror è horror-demenziale, che però non lascia in secondo piano l’aspetto narrativo e linguistico. Ma mi rendo conto che non faccio una gran bella figura a tesserne le lodi. Diciamo che ne riparleremo dopo la pubblicazione, quando qualcuno di voi avrà la bontà di dirmi se cio è vero, o se è solo un abbaglio dell’autore.

In definitiva, credo che il filone horror (e horror-demenziale) sia oggi forse un po’ troppo inflazionato, ma che al suo interno si possa trovare ancora qualcosa di buono per trasmettere il piacere di leggere a bambini e ragazzi, con un occhio di riguardo per la storia e per la lingua, e dunque senza puntare tutto sulla “confezione”.

Ciao, alla prossima!

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Commenti su Il piacere della lettura di Bianca http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/2009/03/09/il-piacere-di-leggere/comment-page-1/#comment-35 Bianca Thu, 09 Apr 2009 18:37:08 +0000 http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/?p=66#comment-35 ahahha che ridere, mi sono accorta adesso che il brano che vi ho proposto è dello stesso autore dell'articolo del quale si parla in questa discussione... ecco dove avevo già sentito AIDAN CHAMBERS (che sveglia che sono... sarà il bisogno di vacanza!!!) chiudo qua davvero :D ahahha che ridere, mi sono accorta adesso che il brano che vi ho proposto è dello stesso autore dell’articolo del quale si parla in questa discussione… ecco dove avevo già sentito AIDAN CHAMBERS (che sveglia che sono… sarà il bisogno di vacanza!!!)

chiudo qua davvero :D

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Commenti su Il piacere della lettura di Bianca http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/2009/03/09/il-piacere-di-leggere/comment-page-1/#comment-33 Bianca Thu, 09 Apr 2009 18:33:38 +0000 http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/?p=66#comment-33 Ciao a tutti! Non sapevo dove inserire questo commento, ho scelto di inserirlo qui perché in questo articolo si parla di lettura e io vi voglio proporre un brano che parla di LIBRI. Il brano l'ho preso dal libro " Quando eravamo in tre" di Aidan Chambers (non mi ricordo se fosse stata Giorgia a citarlo durante il MOF...vabbè). Ho iniziato la lettura di questo libro da poco, ma ho trovato un brano che mi ha colpito moltissimo. I tre personaggi parlano di libri: " Li puoi usare per tenere su le cose" proseguì Tess, "Tipo metterli sotto la gamba di un tavolo che balla." " O per tenerle ferme. ma anche per questo puoi usare le persone." " Se sei fortunato" dissi io. " Li puoi regalare" disse Tess " Li puoi bruciare per riscaldare l'ambiente" " Fascista" dissi io. " Ci puoi coprire qualche antiestetica crepa sul muro" disse Tess, scoccando un'occhiata alla parete dietro la mensola. " Vi dico una cosa" feci io. "non fanno soffrire come fanno le persone" "Non si ammalano" disse Tess "Non vomitano" disse Adam "Non piangono" disse Tess Io mi affrettai ad aggiungere: "E non mangiano, non bevono, non ti rubano i vestiti, non vanno in vacanza, non dormono, non fanno la cacca, non fanno il doppio gioco, non ti rispondono male, non ti abbandonano quando hai bisogno di loro, non vogliono essere pagati, non si arrabbiano, non hanno bisogno di essere riverniciati, non gli vengono le Fisse [si riferisce alla sua depressione-NdR), non vanno in menopausa, non uccidono, non torturano, non fanno le guerre..." " A volte possono scatenarle" intervenne Tess "... non fanno niente se non aspettare che tu ne faccia qualcosa, tipo leggerli. ..." Vi piace? A me è piaciuta molto questa descrizione, magari alcuni attributi sembrano banali e scontati, ma altri a mio parere corrispondono davvero a quello che sono i libri per noi :) Con questo brano, vi saluto e vi auguro BUONA PASQUA!! Ciao a tutti!
Non sapevo dove inserire questo commento, ho scelto di inserirlo qui perché in questo articolo si parla di lettura e io vi voglio proporre un brano che parla di LIBRI. Il brano l’ho preso dal libro ” Quando eravamo in tre” di Aidan Chambers (non mi ricordo se fosse stata Giorgia a citarlo durante il MOF…vabbè). Ho iniziato la lettura di questo libro da poco, ma ho trovato un brano che mi ha colpito moltissimo. I tre personaggi parlano di libri:

” Li puoi usare per tenere su le cose” proseguì Tess, “Tipo metterli sotto la gamba di un tavolo che balla.”
” O per tenerle ferme. ma anche per questo puoi usare le persone.”
” Se sei fortunato” dissi io.
” Li puoi regalare” disse Tess
” Li puoi bruciare per riscaldare l’ambiente”
” Fascista” dissi io.
” Ci puoi coprire qualche antiestetica crepa sul muro” disse Tess, scoccando un’occhiata alla parete dietro la mensola.
” Vi dico una cosa” feci io. “non fanno soffrire come fanno le persone”
“Non si ammalano” disse Tess
“Non vomitano” disse Adam
“Non piangono” disse Tess
Io mi affrettai ad aggiungere:
“E non mangiano, non bevono, non ti rubano i vestiti, non vanno in vacanza, non dormono, non fanno la cacca, non fanno il doppio gioco, non ti rispondono male, non ti abbandonano quando hai bisogno di loro, non vogliono essere pagati, non si arrabbiano, non hanno bisogno di essere riverniciati, non gli vengono le Fisse [si riferisce alla sua depressione-NdR), non vanno in menopausa, non uccidono, non torturano, non fanno le guerre…”
” A volte possono scatenarle” intervenne Tess
“… non fanno niente se non aspettare che tu ne faccia qualcosa, tipo leggerli. …”

Vi piace? A me è piaciuta molto questa descrizione, magari alcuni attributi sembrano banali e scontati, ma altri a mio parere corrispondono davvero a quello che sono i libri per noi :)

Con questo brano, vi saluto e vi auguro BUONA PASQUA!!

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Commenti su Libri che tengono svegli la notte di Chiara Pelloni http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/2008/08/12/libri-che-tengono-svegli-la-notte/comment-page-1/#comment-32 Chiara Pelloni Tue, 31 Mar 2009 13:01:44 +0000 http://www2.aspti.ch/blogs/libriperpiacere/2008/08/12/libri-che-tengono-svegli-la-notte/#comment-32 Ciao a tutti! Volevo esprimere il mio sostegno all'opinione secondo la quale il romanzo "I pilastri della terra" tiene svegli la notte: è davvero così! Ho iniziato a leggerlo un paio di settimane fa e faccio fatica a staccarmene (il che non è proprio l'ideale in fase di preparazione PP4 :d Eheh). Quello che mi attira molto in questo libro, oltre alla vicenda narrativa, è l'ambientazione storica (Medioevo). Il Medioevo è un periodo che mi "attira" molto e trovo che, leggendo un romanzo ambientato in quell'epoca, si possano capire molte più cose che studiando sui testi di storia. Ciao a tutti!
Volevo esprimere il mio sostegno all’opinione secondo la quale il romanzo “I pilastri della terra” tiene svegli la notte: è davvero così! Ho iniziato a leggerlo un paio di settimane fa e faccio fatica a staccarmene (il che non è proprio l’ideale in fase di preparazione PP4 :d Eheh). Quello che mi attira molto in questo libro, oltre alla vicenda narrativa, è l’ambientazione storica (Medioevo). Il Medioevo è un periodo che mi “attira” molto e trovo che, leggendo un romanzo ambientato in quell’epoca, si possano capire molte più cose che studiando sui testi di storia.

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Commenti su Libri che marcano l’infanzia di mbeo http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/2009/03/14/libri-che-marcano-linfanzia/comment-page-1/#comment-31 mbeo Sun, 29 Mar 2009 13:08:26 +0000 http://www2.aspti.ch/blogs/libriperpiacere/?p=5#comment-31 Trovo che i gusti giovanili citati per quanto attiene all'Avventura dall'autrice sono gli stessi di persone più anziane, tra cui il sottoscritto (soprattutto Salgari, Collodi e Defoe). Lo sono ancora pei giovani d'oggi? Dubito, vedendo le letture dei miei figli (ora adulti) che non hanno apprezzato né Salgari né Defoe. Trovo che i gusti giovanili citati per quanto attiene all’Avventura dall’autrice sono gli stessi di persone più anziane, tra cui il sottoscritto (soprattutto Salgari, Collodi e Defoe). Lo sono ancora pei giovani d’oggi? Dubito, vedendo le letture dei miei figli (ora adulti) che non hanno apprezzato né Salgari né Defoe.

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Commenti su Piccoli brividi da lettura di francesca http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/2009/03/28/piccoli-brividi-da-lettura/comment-page-1/#comment-30 francesca Sun, 29 Mar 2009 07:50:27 +0000 http://aspti.ch/blogs/libriperpiacere/?p=128#comment-30 Grazie Andrea per il tuo contributo. Concordo pienamente sul fatto che il successo de "I piccoli brividi" sia anche il frutto di una strategia di mercato e sulla perplessità circa la loro qualità. Resta il fatto che il genere ha conosciuto un grande successo di vendite anche nella narrativa per l'infanzia (agli autori che citi tu si possono aggiungere anche Christopher Pike con <em>Monster</em> e <em>L'ultimo vampiro</em>, Angela Sommer-Bodenburg con <em>Vampiretto</em> e Donatella Ziliotto con <em>Paura! Racconti col brivido</em>). Per finire: pertinente anche la tua osservazione circa la presenza dell'horror nelle fiabe classiche; non va dimenticato tuttavia che esse originariamente prevedevano una modalità di trasmissione prettamente orale che consentiva una mediazione più marcata, soprattutto grazie alla presenza fisica (ed emotiva) dell'adulto. Grazie Andrea per il tuo contributo. Concordo pienamente sul fatto che il successo de “I piccoli brividi” sia anche il frutto di una strategia di mercato e sulla perplessità circa la loro qualità. Resta il fatto che il genere ha conosciuto un grande successo di vendite anche nella narrativa per l’infanzia (agli autori che citi tu si possono aggiungere anche Christopher Pike con Monster e L’ultimo vampiro, Angela Sommer-Bodenburg con Vampiretto e Donatella Ziliotto con Paura! Racconti col brivido).
Per finire: pertinente anche la tua osservazione circa la presenza dell’horror nelle fiabe classiche; non va dimenticato tuttavia che esse originariamente prevedevano una modalità di trasmissione prettamente orale che consentiva una mediazione più marcata, soprattutto grazie alla presenza fisica (ed emotiva) dell’adulto.

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