Il gatto ha ancora gli stivali?

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Ricordiamo a tutti gli interessati (in primo luogo docenti di Scuola dell’Infanzia e Scuola Elementare, ma l’iniziativa è aperta a tutti: dai genitori ai docenti degli ordini scolastici superiori) che è sempre possibile iscriversi al convegno Il gatto ha ancora gli stivali? Perché leggere i classici a scuola, oggi e domani, che si svolgerà il 28 di agosto al Teatro di Locarno. Il convegno è organizzato dal DECS (Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport del Canton Ticino), dalla SUPSI, dal suo Centro DILS (Didattica dell’Italiano e delle Lingue nella Scuola) e dalla sezione ticinese del Giscel. Durante la giornata si alterneranno sul palco del Teatro di Locarno esperti accademici (Pino Boero, Dario Corno, Renato Martinoni, Fabio Merlini), esperti del settore (Walter Fochesato, da anni alla guida della rivista «Andersen»), oltre a Simone Fornara e Mario Gamba (nella doppia veste di insegnanti e scrittori). Il convegno sarà l’occasione per riflettere sul tema dei classici per ragazzi e, più in generale, sulla difficile scelta dei libri da proporre all’attenzione degli allievi di oggi, dentro e fuori la scuola.

Cliccando qui è possibile scaricare la locandina con il programma dettagliato del convegno e con le istruzioni per l’iscrizione.

Vi aspettiamo numerosi!

Avviare al testo argomentativo nella scuola elementare

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Il testo argomentativo spaventa un po’, soprattutto se un docente si pone il problema di insegnarlo ai suoi allievi in età di scuola elementare. Proponiamo alcune riflessioni che partono dalla lettura di un libro che cerca di affrontare la questione in modo graduale e interessante.

Come la penso. Progettare testi argomentativi
di Maria Piscitelli (Carocci, 2006
, ISBN 9878874662586)

A dispetto del sottotitolo (Progettare testi argomentativi), il libro – rivolto ai docenti di scuola elementare – si propone lo scopo di porre le basi affinché gli allievi in futuro (cioè negli ordini scolastici successivi) riescano a produrre testi argomentativi efficaci e ben strutturati. Si tratta, dunque, di un avvio al testo argomentativo, più che di una sua vera e propria progettazione. La tesi, dichiarata esplicitamente più volte nel cap. 2, è che nella scuola elementare il testo argomentativo vada introdotto per così dire in modo indiretto, attraverso la lettura e la scrittura di altri testi che contengano mosse discorsive di tipo argomentativo – realmente presenti in storie, descrizioni, dialoghi, ecc. – invece di puntare sull’insegnamento esplicito di schemi e strutture.

Per chiarire meglio questo assunto di fondo, vale la pena di citare direttamente le parole dell’autrice (p. 16):

Riguardo all’ambito didattico, qualsiasi orientamento previsto per la scuola primaria dovrebbe [...] evitare di ridurre l’avvio all’argomentazione ad aridi e improduttivi confronti binari del tipo pro/contro, vantaggi/svantaggi o ad artificiosi allenamenti alla composizione, secondo lo schema canonico della tesi/antitesi/sintesi (vedi manuali scolastici in cui si ritrova spesso una carrellata di testi, fra cui quelli argomentativi, con esercitazioni sui pro e contro).

In altre parole, si dovrebbe mirare all’individuazione (p. 18)

nelle articolazioni di altre forme di discorso (narrazione/descrizione/spiegazione) quegli elementi propri dell’argomentare (affermazione del proprio punto di vista, opposizione, contrapposizione, giustificazione, esemplificazione), rinviando ad altri momenti l’analisi della strutturazione compiuta dell’argomentare (passaggio da una tesi confutata a una tesi proposta in un testo scritto) e lo studio dell’argomentazione, da affrontare progressivamente in testi via via più “raffinati” nella scuola media inferiore/superiore.

Tutto ciò tenendo conto che il testo argomentativo è la tipologia più complessa e difficile da apprendere (p. 17):

L’argomentazione è la forma testuale più complessa, che presuppone molti prerequisiti, ma questo non significa che non debba essere trattata; resterà sullo sfondo degli altri insegnamenti, quale elemento trasversale e vista in alcuni dei suoi tratti principali, per essere poi posta in primo piano e cioè ricomposta nei suoi tratti costitutivi e approfondita nella sua compiutezza formale (scuola media e superiore). L’obiettivo della scuola primaria resta quindi quello di creare condizioni e occasioni frequenti di contatto e conoscenza di quegli elementi (nozione del punto di vista, opposizione, contro-opposizione, giustificazione, esemplificazione, ecc.) e strumenti logico-linguistici essenziali all’argomentare.

Per attuare questi obiettivi, si conferisce giustamente la precedenza all’oralità (ascolto e parlato), pur senza ignorare frequenti e ripetuti passaggi verso e dalla scrittura: allenare l’oralità diventa il punto di ingresso imprescindibile per pensare di portare i bambini, in un secondo momento, a costruire anche in forma scritta un testo argomentativo. E si punta contemporaneamente a un approccio didattico di tipo induttivo, in cui siano gli allievi a costruire le proprie scoperte, con la guida costante e accorta dell’insegnante.

Molti gli spunti validi che si possono scovare nella descrizione dei percorsi didattici realmente sperimentati in scuole primarie italiane toscane. Ne scelgo alcuni a titolo meramente esemplificativo, avvertendo che il semplice elenco non rende giustizia alla ricchezza degli spunti: l’utilizzo di immagini o quadri o ritratti d’autore per avviare discussioni (es.: perché ha quell’espressione? che cosa è successo?) che sfociano poi nella composizione di brevi testi narrativi, nei quali la creatività dei bambini è giustamente vincolata dallo spunto di partenza e indirizzata dalla precedente fase orale; la riflessione sulle barzellette (es.: perché ridiamo? che cosa fa della barzelletta un testo così particolare? come si costruisce?), che porta anche a sfruttare in classe testi brevi e intelligenti come le note Tragedie in due atti di Achille Campanile (naturale pensare a una trasposizione teatrale delle stesse da parte dei bambini, allenando il parlato “pianificato” e recitato); la simulazione di un dibattito giudiziario in tutte le sue fasi, sfruttando l’utilissimo e stimolante gioco di ruolo.

Tutte queste proposte hanno in comune un punto forte dell’approccio induttivo: il ricorso a materiali di partenza che aiutano i bambini ad avere qualcosa su cui esprimersi. In altre parole, non devono sprecare preziose energie cognitive a trovare le idee partendo dal nulla, ma le devono recuperare a partire da qualcosa di già noto e concreto (un testo, un’immagine, un filmato, una registrazione audio).

Insomma, il libro è utilissimo per tutti i docenti che vogliano far parlare i bambini in classe non tanto “per parlare”, ma per costruire con loro conoscenze e abitudini discorsive, che pongono le basi per la successiva strutturazione di competenze curricolari solide.

Un appunto va fatto alla tesi di partenza, citata all’inizio di questa breve recensione: forse già nella scuola primaria si può forzare un po’ più la mano sulla struttura formale dell’argomentazione, arrivando a esplicitarne alcuni aspetti già in quinta e senza rinviare in toto il discorso agli ordini scolastici successivi. Si tratta – forse – di costruire percorsi didattici analoghi a quelli che abitualmente si svolgono sul testo narrativo, ovviamente tenendo conto delle peculiarità della tipologia testuale in questione. Ma è ovviamente tutto ancora da dimostrare, e in ogni caso le strategie suggerite dall’autrice restano valide e condivisibili.

Giochiamo con l’italiano

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Siete tutti invitati alla presentazione del libro Giochiamo con l’italiano. Una proposta didattica per comunicare in modo efficace (Roma, Carocci, 2011), scritto da Tiziana Bisi, Simone Fornara e Giuditta Mainardi Crohas, che si svolgerà il 16.11.2011, dalle ore 17.30, presso l’Aula Magna del DFA di Locarno.

Il libro è uno dei risultati della prima edizione del corso Insegnare italiano nella scuola elementare all’inizio del terzo millennio: nato da un’idea di Tiziana Bisi presentata proprio durante il corso, e successivamente rielaborata dai tre autori, si inserisce in un ampio progetto di valorizzazione delle “buone pratiche” presenti nella scuola ticinese e ancora poco conosciute.

Cliccare qui per scaricare la locandina dell’evento.

Materiali didattici online

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Sul nostro blog, è da oggi presente una nuova pagina, denominata Materiali didattici.

Essa contiene i materiali prodotti nel seminario di approfondimento svoltosi al termine della prima edizione del corso “Insegnare italiano nella SE all’inizio del terzo millennio”. Il seminario, intitolato “Le biblioteche, i libri, le letture: competenze e cultura”, era partito con l’obiettivo di progettare una serie di attività didattiche incentrate su alcuni libri scelti dai docenti, per poi metterle a disposizione di tutti.

La pubblicazione di questa pagina è dunque la testimonianza migliore del lavoro svolto, nella speranza che sia solo l’inizio di un archivio didattico più vasto e completo. L’invito è a scaricare le schede didattiche e a proporne altre.

Un saluto a tutti e un augurio di un’ottima conclusione d’estate.

Sull’apprendimento della letto-scrittura

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Prima dell’estate, e molto tempo dopo l’ultimo articolo pubblicato, ci fa piacere accogliere la richiesta di consigli di Sofia su un tema assai caldo per chi si trova ad accogliere una nuova prima classe di scuola elementare: l’apprendimento della letto-scrittura. Ecco le parole di Sofia:

Mi rivolgo agli utenti di questo blog per dei consigli. L’anno prossimo avrò per la prima volta una prima elementare e, come ho anticipato durante l’ultimo incontro del corso, ho dei dubbi sul metodo da adottare per l’insegnamento della letto-scrittura. Qualcuno mi può offrire il suo parere? Esiste inoltre un buon manuale per il docente sull’insegnamento tradizionale?
Grazie mille e buonissima estate a tutti!

Ci uniamo al grazie di Sofia e agli auguri di un’ottima estate!

Per un bilancio del primo anno: la vostra voce

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Sull’ultimo numero della rivista «Scuola ticinese» è presente un articolo che tratta del nostro corso. A partire da questo link è possibile scricare il pdf che completa l’articolo e che contiene un dettagliato bilancio del primo anno di corso, scritto a partire da materiali prodotti dai docenti stessi: tabelle e testi di pratica riflessiva redatti in occasione dell’ultimo incontro di giugno 2009. Ovviamente ringraziamo di cuore i docenti che hanno collaborato alla stesura di questa sintesi.

Cliccare qui per scaricare il pdf

La grammatica valenziale

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Durante gli incontri del corso che si sono svolti nei mesi di febbraio e marzo 2010 abbiamo parlato dei principi della grammatica valenziale, chiarendo perché uno studio incentrato sul verbo e sulle sue valenze può essere assai utile per avviare i bambini del secondo ciclo di scuola elementare a una riflessione di tipo logico sulla frase. Il tema è oggi di grande attualità, come hanno dimostrato alcune relazioni presentate al XVI Convegno nazionale del GISCEL svoltosi a Padova dal 4 al 6 marzo 2010.

Riportiamo qui alcuni link utili per approfondimenti sul tema:

Lezione sulla comprensione del testo

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Apriamo qui uno spazio dove poter inserire le proposte di attività sui due testi che abbiamo letto insieme e sui quali abbiamo lavorato durante l’incontro del 13 gennaio, cioè “Quando i pensieri gelavano nell’aria” di Alberto Moravia e “La volpe e la cicala” di Esopo.

Ovviamente, è aperta anche la discussione sulle vostre proposte.

Grazie a tutti e buon lavoro sui testi!

Sulla poesia…

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In vista dell’incontro del 21 ottobre (e anche per eventuali riflessioni successive), vi chiediamo di provare a rispondere alle domande sotto elencate. Le risposte vanno inviate qui, nel blog, sotto forma di commenti a questo articolo. Potete scegliere se

a) rispondere a tutte le domande ( al massimo due frasi per ogni risposta);
b) rispondere in maniera più articolata a una sola domanda.

Ecco le domande:

  1. Cosa è la poesia?
  2. Dove sta la poesia?
  3. Perché è importante proporre poesia alla Scuola Elementare?
  4. Quale valore aggiunto porta?
  5. Come proporre poesia alla Scuola Elementare?
  6. Come prepararsi per offrire poesia agli allievi?
  7. L’ora di poesia o la buona occasione della poesia?
  8. Quando scelgo una poesia per i miei allievi, scelgo un prodotto linguistico da indagare o c’è anche dell’altro ?

Vi ricordiamo poi l’altro “compito”, del tutto facoltativo, che vi abbiamo proposto sempre in vista del prossimo incontro e che non va pubblicato sul blog. Vi abbiamo chiesto di

  1. scrivere una poesia e, dopo aver scritto la poesia, di provare a riflettere sul seguente aspetto: quale sforzo ho dovuto affrontare, cosa ho dovuto “mobilitare” nel comporre il mio testo (a livello cognitivo, linguistico, evocativo, emotivo,…);
  2. scrivere tre frasi, di significato diverso, contenenti l’avverbio già.

Buon lavoro e a presto!

Libri e letture

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Da oggi il nostro blog ha una nuova sezione: la pagina dei libri.

Si tratta di uno spazio dedicato alle letture per la classe e per il docente, nel quale tutti noi possiamo segnalare libri particolarmente belli o comunque interessanti, che hanno stimolato idee didattiche o riflessioni sull’insegnamento dell’italiano.

Questa pagina sarà sempre aperta alle vostre e alle nostre segnalazioni: recensioni, opinioni, commenti e tutto ciò che può alimentare uno scambio di pareri sulle letture da portare in classe o da meditare.

Invitandovi ad approfittare di questa opportunità che ci offre Internet e la struttura stessa del blog, vi segnaliamo anche un altro blog ASP dedicato espressamente al piacere di leggere (“Libri per piacere”). Anche qui potete trovare idee e spunti di riflessioni.

Infine, vi segnaliamo il sito www.anobii.com: provate a visitarlo e, se volete, a creare la vostra libreria. Si tratta di un’altra risorsa che può farvi venire voglia di leggere ancora di più.

Ricordatevi di inserire, a inizio commento, il titolo del libro con il nome dell’autore e, possibilmente, l’anno di pubblicazione e la casa editrice.

Dunque, buone letture e buoni commenti!

Ecco le copertine dei libri che sono stati presentati nel nostro blog:

La congiura dei Cappuccetti

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