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educazione ambientale nella scuola elementare

 

 
 
Formare una nuova cultura ecologica che sappia penetrare a tutti i livelli della società umana richiede una presa di coscienza che deve già iniziare a costruirsi nell’ambito famigliare e, parallelamente, nei primi anni della formazione scolastica.
Una cultura ecologica rispettosa dell’ambiente, più spontanea nelle società agricolo-rurali, è stata progressivamente dimenticata nelle società industriali/tecnologiche e in particolare nelle realtà urbanizzate.
Ma quali consapevolezze, quale presa di coscienza può sviluppare un bambino delle scuole elementari ?
Il livello cognitivo dei bambini della fascia di età corrispondente alla SE consente di costruire un modello di ambiente molto più primitivo e notevolmente diverso da quello di un adolescente o di un adulto.
In particolare nei bambini più giovani il concetto di ambiente si estende in misura molto limitata verso il futuro. Essi tendono a vivere prevalentemente nel presente, cioè nel concreto, per cui risulta loro difficile concepire o preoccuparsi per gli effetti di una determinata azione che potrebbero accadere nel corso dei prossimi mesi o dei prossimi anni.
Questa difficoltà di legare un’azione con le sue conseguenze nel futuro deve essere tenuta in considerazione in quanto non è scontato creare una motivazione a svolgere delle attività di protezione dell’ambiente che non presentino dei riscontri positivi immediati.
Assume pertanto una valenza particolarmente importante suscitare motivazioni positive verso l’ambiente, in altre parole sviluppare e coltivare l’amore per la natura. L’ambiente naturale deve essere presentato valorizzando il suo fascino, il suo incanto, la sua dimensione di grandiosità in modo da creare rispetto e ammirazione per tutto quanto esso ci offre.
Quale motivazione positiva può formarsi un bambino se viene privilegiato essenzialmente un approccio che sottolinei gli aspetti più negativi della natura, la sua dimensione di realtà ammalata (o moribonda), sporca, inquinata ?
Il primo contatto con la natura per il bambino deve poter suscitare emozioni positive, cercando di evitare , o almeno ridurre, quelle immagini negative che non lo invogliano a venire a contatto con essa.
In tal senso l’educazione ambientale nella SE, non può limitarsi a proporre dei concetti seppur importanti, ma deve consentire ai bambini di famigliarizzarsi con gli ambienti naturali, di conoscerli attraverso un approccio più spontaneo.
Occorre creare momenti di profondo contatto con la natura in modo da favorire l’instaurarsi di un rapporto più armonioso bambino-natura.
L’approccio spontaneo lo si può realizzare consentendo all’allievo di venire a contatto con gli elementi naturali attraverso la dimensione percettivo-sensoriale, in altre parole, permettergli di immergersi nella natura scoprendola attraverso tutti i sensi.
Anche se la vista è il senso predominante che ci consente in generale di ricavare le prime informazioni sull’ambiente circostante, è importante valorizzare anche gli altri sensi: il tatto, l’udito, l’olfatto e il gusto, utilizzati appropriatamente, consentono di creare un “paesaggio sensoriale” che risulterà molto più ricco di informazioni sulla realtà naturale circostante e sulle sue caratteristiche che non un paesaggio esclusivamente visivo.
Il bagaglio di informazioni che il bambino ricaverà da questa stretta interazione sensoriale, lo porterà a porsi, molto spesso spontaneamente, degli specifici interrogativi, dei perché.
Si potrà allora iniziare un percorso di scoperta più analitico, cercando adeguate risposte mediante l’uso di un’appropriata metodologia che si traduce nello sviluppare con il bambino un primo approccio al metodo scientifico.

 

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