Secondo un documento della Commissione europea del 2003, l’alfabetizzazione informatica (”Digitaliteracy”) diverrà velocemente una competenza indispensabile per la creatività, l’innovazione e l’imprenditorialità. Senza questa competenza i/le cittadini/e non potranno pienamente partecipare alla società del 21esimo secolo. Un’affermazione che definisce indirettamente l’importanza di internet, del web e dei servizi ad essi associati, in costante espansione (vedi i miei post sul tema).
Allora, quali gli strumenti, le logiche d’attivazione e i modi di pensiero e di organizzazione che i cittadini di ogni genere ed età devono padroneggiare per sentirsi adatti?
Alla fine del secolo scorso era sufficiente parlare di alfabetizzazione. Oggi il termine risulta desueto per l’emergere della multimedialità, a causa dell’arrivo sul mercato di nuovi strumenti di interconnessione costante e grazie agli universali e innovativi impieghi proposti dal web. Risulta indispensabile conoscere altro, oltre l’alfabetizzazione, in particolare le logiche e i funzionamenti di base di questi strumenti/servizi. La competenza da acquisire nel contesto dell’alfabetizzazione digitale deve mirare al pratico ma anche al culturale, concerne la circolazione delle informazioni, l’espressione, l’impiego degli strumenti e la logica del sistema, accompagnati da un pensiero critico per saper discernere quello che conta, ciò a cui si è esporti e il senso di quanto circola e si emette.
Secondo Pisani e Piotet (2008), le lacune sono serie: molte persone non hanno ancora accesso a questi servizi o rifiutano di servirsene mentre altri pensano di impiegarli convenientemente ma non ne usano che una minima parte. I giovani appaiono generalmente a loro agio con questi servizi e strumenti come “nativi digitali”, ma solo superficialmente (vedi post).
Da questo risulta la necessità di intraprendere una formazione specifica alla dimensione digitale che abbia come traguardo l’assimilazione di una serie di competenze che ci facciano sentire a nostro agio con queste possibilità digitali. Per affrontare il discorso che verrà in seguito approfondito, ci si riferisca a quanto propone wikipedia sulla definizione di “digital/computer literacy” e si pensi a quali istanze dovranno proporsi come enti erogatori della formazione.