A dire il vero, nessuno sentiva la mancanza di un blog sulle ICT e la formazione. Di sicuro non chi opera nella scuola e si interessa di ICT. Un blog, per dirla con Patrick Rambaud è la “versione moderna dei quei pazzerelloni che, a Londra, salgono su una cassa la domenica mattina, a Marble Arch, e sciorinano le loro professioni di fede o le loro imprecazioni davanti a un pubblico estasiato“. A questi si può però, nei blog, rispondere per iscritto o per interposta persona (alias). È comunque un dialogo da fantasmi – sempre riprendendo Rambaud – dove chiunque può dire qualunque cosa a individui mascherati che non si incontreranno (quasi) mai.
Ecco, di questo tipo di blog nessuno sentiva la mancanza.
Però questo che stai leggendo è un blog di nome ma non di fatto. Non sarà sicuramente più interessante di altri simili o redatto con scrittura raffinata, né discetterà su temi mai pubblicati o annuncerà gossip tecnologici eclatanti. Questo è un tentativo di proporre argomenti sotto forma di “post”, all’intersezione tra ICT, formazione e apprendimento. Questi argomenti, se osservati dai punti di vista dei vari attori scolastici (docenti, allievi, esperti, amministratori, genitori), danno luogo a temi nei confronti dei quali si possono abbozzare risposte, seppur di carattere generale. Ma, soprattutto possono aprire riflessioni e discussioni, che saranno da riprendere e sviluppare in ambito formativo. Ecco il punto centrale. La mia intenzione è infatti questa: utilizzare questo “blog” come raccolta di temi e luogo di scambio tra il formatore (chi scrive) e gli studenti (futuri docenti) iscritti ai miei moduli. La notorietà dello stesso è quindi irrilevante.
Poi, a posteriori, si vedrà se questo “diverso” canale informativo sarà apprezzato.

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“M. Leuenberger a un blog” © Chapatte