Posts tagged multimedialità

Menzione a video prodotti al DFA

premiazioneI video prodotti nell’ambito del modulo di formazione del I anno della formazione Bachelor del DFA (ex Formazione di Base dell’ASP), – vedi post precedente – sono stati inviati a 2 concorsi pertinenti con l’ambito formativo.
Il primo è il concorso ICT-Award, interno al DFA. Su questo diremo in un successivo blog quando presenteremo le nomination e i premiati.
Il secondo è il TimeLineFestival di Carate-Brianza, festival al II anno di vita, rivolto alla valorizzazione di lavori multimediali prodotti da studenti,  con agganci prevalentemente collegati alla pubblicità sociale.
Del secondo concorso posso dire che 2 video sono stati selezionati (nomination): “Indovina chi?” (il gioco utilizzato come metafora dei pericoli della rete) e “Colloquio Facebook” (Una ragazza si reca ad un colloquio di lavoro; durante il colloquio le sue risposte la fanno apparire come la candidata ideale; consultando la rete ci si rende però conto che non è proprio così).
Ebbene, oggi si è svolta la premiazione dei quasi 300 video inoltrati da varie parti del mondo al TimeLineFestival. Il  filmato “Colloquio Facebook” è stato tra i premiati, ricevendo una menzione speciale da parte della giuria. Nella foto la studentessa Valentina Turkewitsch ritira il premio a nome dei/lle colleghi/e.
Un riconoscimento che premia questo lavoro ma, indirettamente, anche tutte le produzioni degli altri gruppi e che mi permette di affermare che sul tema dell’educazione ai media, nel nostro ambito si dovrà continuare su quanto iniziato a livello formazione e produzione.

Video prodotti | “Indovina chi?” | Colloquio Facebook

Multimedialità a scuola: produzioni realizzate in un modulo della FB

http://www.vimeo.com/32497525Nel I semestre di studio della formazione di base (FB) – curricolo di studio che prepara a diventare docenti di scuola elementare o dell’infanzia – si svolge un modulo interdisciplinare denominato “Multimedialità e formazione“.

Gli obiettivi da raggiungere a fine modulo sono:

  • Saper analizzare un messaggio multimediale nelle sue componenti principali: immagine, suono, testo
  • Saper costruire un messaggio multimediale nelle sue componenti principali
  • Intuire come questo messaggio multimediale può essere creato a supporto dell’insegnamento e della formazione
  • Iniziare una riflessione su come sia possibile integrare la fruizione di prodotti multimediali nella pratica didattica

Per arrivare a questo agli studenti viene soprattutto chiesto di creare dei filmati, al seguito di una parte teorica introduttiva e dopo aver seguito dei mini-corsi di tipo tecnico. Quest’anno la scelta del tema è caduta sui pericoli insiti nei servizi di internet. Si trattava cioè di creare dei filmati da poter utilizzare nel videogioco “World of Worlds”, videogioco creato dal DTI della SUPSI per il gruppo di prevenzione Webminore. Il gruppo del progetto “World of Worlds” è così diventato il committente dei lavori multimediali.

I risultati del lavoro a fine modulo (9 filmati di circa 1 minuto ciascuno) sono – a detta del committente – di buona qualità.
Ve ne proponiamo uno…

Maria @ indovina chi sono from DFA on Vimeo.

I Cavalieri della comunicazione 2009

Notizia di oggi, ricevuta via twitter, che, per inciso, apprezzo sempre più come mezzo di comunicazione e di condivisione e sul quale ritornerò a  tempo debito: vedi mio twitter e quello del DFA. La riporto volentieri poiché il contenuto ha intersezioni con i temi che qui trattiamo.

Biel-Bienne, 10.11.2009 – I Cavalieri della comunicazione di quest’anno vengono da Zurigo, Coira e Lucerna. Il 10 novembre 2009, a Soletta, sono stati premiati cinque progetti che promuovono l’accesso di tutte le fasce della popolazione alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Il Consigliere federale Moritz Leuenberger, patrocinatore del concorso, ha consegnato i premi di persona in occasione del congresso “Utilizzo competente dei nuovi media”. Il Cavaliere della comunicazione è un concorso dell’Ufficio federale della comunicazione (UFCOM) che ha luogo sin dal 2001.”

Per saperne di più sui temi selezionati e premiati, andate a questa pagina dell’amministrazione federale.

Dalla multimedialità all'insegnamento

Ripetendomi, l’affermazione che il digitale sta rivoluzionando il nostro rapporto con i vari formati simbolici è assiomatica. Se in questo contesto si parla di immagine, si può affermare che la tecnologia digitale l’ha riportata a quel mondo artigianale di cui ha sempre fatto parte, permettendo una sua circolazione rapida e immediata. I professionisti non hanno più l’esclusiva della produzione. Questo ci fa credere di essere tutti dei fotografi e di avere accesso a ogni sorta di immagine (vedi Flickr come paradigma di questo nuovo modo di fotografare/condividere/cercare). Questo cambiamento è quindi una rivoluzione culturale nel nostro rapporto con l’immagine. Infatti, possiamo realizzarle, trasmetterle, vederle, modificarle molto più rapidamente di prima. Ma, nel momento in cui è possibile registrarne, altrettante ne vengono cancellate. Caujolleafferma correttamente che “L’idea stessa di memoria, fondata sulla fotografia come oggetto, sta cambiando radicalmente, insieme alla percezione del tempo e dei valori che le vengono attribuiti“.

Quali le ricadute in un contesto di formazione? Probabilmente poche nell’atto diretto dell’interscambio, in aula, tra docente e allievo. Molte nel contesto extra-scolastico, sempre più permeato di immagini, contesto che si riflette – essendo gli allievi odierni dei “nativi digitali – anche sulla formazione. La multimedialità quindi – ambito a cui l’immagine digitale appartiene – assume una connotazione sempre maggiore anche nel contesto formativo. Prova di questo è che sempre più congressi hanno come tema centrale la fruizione della multimedialità contestualizzata nell’ambito all’intersezione tra apprendimento, formazione e informazione. Uno su tutti è il congresso della SFEM che avrà luogo a fine novembre a Berna col tema “Open Educational Resources (OER): libre accès aux médias de la formation et qualité. È appunto grazie a questa rivoluzione digitale che le questi temi emergono. Per cui, dare risposte pertinenti e linee di condotta, risulta importante per chi insegna e chi decide (i politici). Quest’ultimo insieme di persone mi sembra comunque poco interessato al tema, almeno alle nostre latitudini.
flickr

La storia “open source”

Stanno avendo un successo al di sopra delle aspettative i siti web – di regola delle televisioni statali – che offrono materiale multimediale di tipo storico.
Nella fruizione delle informazioni, la multimedialità si è da tempo affiancata ai testi grazie alla digitalizzazione che la rende più manipolabile e riutilizzabile. I suoi canali comunicativi (suono, immagine, testo) si fondono, rendendo le informazioni veicolate maggiormente pregnanti. Se i contenuti sono interessanti, ecco che il successo appare evidente. Nell’ambito formativo la multimedialità sta’ avendo successo da vari punti di vista: passivo (fruizione), creativo (costruzione) e interattivo (individuale). Su questi punti tornerò in dettaglio più avanti. Fermiamoci però alla storia.
Il poter usufruire e commentare (stile web2.0) documenti multimediali di tipo storico, autorizza l’uso dell’identificativo “open source”. Infatti, sono disponibili i filmati, condivise la critiche, individuali le ricostruzioni. Evidentemente, non sono i siti come quello della TSr, dell’archivio della Tv francese della TSi (vedi navigastoria) o altri che potranno (ri)costruire la storia. Tuttavia, anche in questo campo emergono opportunità interessanti che a livello formativo e soprattutto didattico forniscono spunti e materiale che fino a pochi lustri or sono erano impensabili. Al docente conoscerne la portata, approcciarli criticamente, integrarli nella sua didattica di classe e consigliarli come materiali per uno studio/approfondimento individuale. Questo è un esempio di integrazione delle ICT.