Archive for Luglio, 2011

Nativi digitali | Mito o realtà?

Nell’ambito del  corso “Integrazione delle ICT nella SM” inserito nel piano studi del Master of Arts SUPSI in Insegnamento nella scuola media 2010/2011, è stato chiesto ai partecipanti di redigere riflessioni tematiche sotto forma di blog. Il post che segue è uno tra quelli ritenuti meritevoli di pubblicazione.
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Se ne parla spesso: una intera generazione di giovani, cresciuti in un mondo invaso dalla tecnologia, con elevate abilità tecnologiche, sempre più richieste dal mondo del lavoro e degli studi superiori. Questa visione mi sembra un po’ troppo semplicistica, per una serie di ragioni:

1. le competenze in fatto di nuove tecnologie non si esauriscono nell’uso del cellulare, dell’MP3, e nella dimestichezza con periferiche e servizi informatici come Twitter o Wikipedia. In altre competenze, pur imprescindibili per studiare e lavorare oggi (come salvare i file, creare una cartella, formattare un testo, etc.),  i giovani oggi rimangono pressoché analfabeti.

    2. il reale uso delle tecnologie da parte dei ragazzi è ancora molto tradizionale, e  spesso si limita alla navigazione in internet e all’uso delle e-mail;
    3. vi sono ancora sensibili differenze fra i giovani quanto ad abilità in fatto di ICT, dovute a una serie di fattori come il retroterra socio-economico, culturale e le predisposizioni individuali.

      Ritengo allora che la scuola possa ancora giocare un ruolo importante nella formazione digitale e tecnologica dei giovani, indirizzandoli ad un uso consapevole delle ICT e aiutandoli a costruire una reale competenza digitale.

      Per  un po’ di storia, di dati e informazioni sui nativi digitali, vedi video di current TV

      Autrice: Egle Grandolfo

      ICT a scuola | Assolutamente si

      Nell’ambito del  corso “Integrazione delle ICT nella SM” inserito nel piano studi del Master of Arts SUPSI in Insegnamento nella scuola media 2010/2011, è stato chiesto ai partecipanti di redigere riflessioni tematiche sotto forma di blog. Il post che segue è uno tra quelli ritenuti meritevoli di pubblicazione.
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      mastet-IMGGuardando il video di lancio del iPad 2 ed il video su come utilizzare ad esempio gli iPad in classe è difficile pensare ad una scuola senza l’uso di ICT. E non perché il computer facilita l’insegnamento o l’apprendimento, ma perché la tecnologia oramai fa parte della vita dei ragazzi più che mai. Per combattere il disinteresse generale a scuola bisogna attuare maggiormente metodi d’insegnamento e stili di vita scolastica rispettosi degli interessi e di sviluppo degli allievi, dove le attività scolastiche soddisfano maggiormente i bisogni dell’allievo.

      Questo lo diceva Freinet già nel 1967 in Le mie tecniche. Freinet raccomandava di non separare la scuola dalla vita e superare la barriera che divide la scuola dalla vita reale. Sono passati più di quaranta anni, e la questione rimane la stessa. È inutile meravigliarsi se i ragazzi non s’interessano alla scuola. Dobbiamo fare in modo che il lavoro scolastico s’inserisca nel loro mondo, perché altrimenti non ci rivolgono che una minima parte del loro interesse, riservando tutto il resto a ciò che essi considerano come vera cultura. Se vogliamo stare al passo con gli interessi e le abitudini dei ragazzi, siamo obbligati all’utilizzo di ICT nelle scuole.

      Autrice: Nadia Gamma

      ICT e Psico-pedagogia | Libri di testo: carta, bit e anche video

      Nell’ambito del  corso “Integrazione delle ICT nella SM” inserito nel piano studi del Master of Arts SUPSI in Insegnamento nella scuola media 2010/2011, è stato chiesto ai partecipanti di redigere riflessioni tematiche sotto forma di blog. Il post che segue è uno tra quelli ritenuti meritevoli di pubblicazione.
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      imm_master11Il 29 maggio dalla costa ovest degli Stati Uniti è arrivata l’attesa e da alcuni temuta notizia: l’ebook ha superato il libro cartaceo.  La notizia data dal portale a stelle e strisce di Amazon è poi rimbalzata tra le pagine online di praticamente tutti i siti di notizie del mondo. Grazie alla sempre maggiore diffusione dei supporti digitali, gli ebook sono sempre più interessanti sia per il lettore, sia per l’editore. Tra questi Zanichelli, che tra i suoi titoli ha numerosi volumi scolastici, ha messo in piedi un spazio virtuale dedicato espressamente a studenti e docenti che affianca il sempre più fornito negozio online dal quale si possono comperare i libri di testo in tutte le loro forme.

      Questi nuovi strumenti offrono la possibilità di accedere a una serie di contenuti aggiuntivi, disponibili in varie forme (.pdf, .mp3, etc.), che rappresentano dei plus-valori notevoli e che possono aiutare l’allievo nel processo di apprendimento. Nuovi strumenti che, offrendo online esercizi e test, modificano l’utilizzo del libro (che nel caso si sia acquistata la versione cartacea è disponibile gratuitamente anche in formato .pdf) rendendo l’allievo più attivo nel suo studio e permettendogli di attivare differenti forme di intelligenza.

      Tra gli strumenti mediatori inseriti nel triangolo pedagogico, quelli appena descritti sollevano inevitabilmente alcune domande:

      • quale beneficio reale hanno gli allievi da questa modalità di apprendimento?
      • Aiutano lo sviluppo dell’indipendenza e della responsabilizzazione dell’allievo (SE) o unicamente la costruzione di un sapere mnemonico(S)?
      • Se l’ICT in classe rappresenta uno strumento di mediazione con l’insegnante, quando l’allievo studia a casa quale ruolo assumono?

      Autore: Saul Gabaglio