Anche il Ticino vorrebbe gestire un “Computer cluster” o “Grid computer”, insieme di computer che permette elaborazioni molto complesse, lavorando in parallelo. Questo sistema, fisicamente previsto nel Luganese, consumerà molta energia e scalderà enormemente, tanto che è previsto – nel caso fosse costruito. – una sinergia con il quartiere in cui sarà situato affinché ci sia un parziale recupero calorico. Quello che preme notare è che questi tipi di sistemi informatici consumano molta energia e ne dissipano altrettanta. Essi si stanno sempre più diffondendo a livello mondiale. I servizi che grazie a questi sistemi si sviluppano, aumentano le possbilità di calcolo informatizzato e permettono anche l’espansione dei servizi di internet (tra cui il web2.0) che quindi necessitano di sempre più energia. Si può affermare che una ricerca in Google consuma come una lampadina economica accesa per un’ora e un avatar in “Second Life” consuma più energia di quanta ne usi un brasiliano medio (fonte: CS nel suo rapporto 2007 sulle PME svizzere). Gli economisti del CS constatano che “You Tube” genera da solo più traffico di dati di quanto non faceva globalmente internet 2 anni fa. Tra il 2000 e il 2005, il consumo di corrente da parte di internet è raddoppiato a livello mondiale. Questa è una tendenza. L’aumento arrischia di essere esponenziale se non interverranno economie. Quindi, il virtuale e il condiviso – e perciò il web2.0 – ha un prezzo anche se la gratuità è percepita come parte del sistema: un prezzo ecologico.

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