In questi due ultimi decenni si è evidenziato che dotare la scuola di apparecchiature informatiche per sostenere le tradizionali attività didattiche, non porta necessariamente a una loro effettiva integrazione. Questa integrazione deve passare attraverso la modifica del modo di insegnare, modifica che tocca l’ambiente di apprendimento e la didattica.
Un modello teorico interessante d’integrazione è proposto [...]
CAS (Certificate of Advanced Studies) è un titolo universitario di formazione continua, rilasciato da scuole terziarie (tra cui il DFA della SUPSI). Il CAS certifica il docente che lo ha conseguito di aver terminato una formazione importante utile a sviluppare competenze professionali avanzate in un dato ambito.
L’offerta dei CAS è quantificata in ECTS. L’ECTS è [...]
25 Gennaio 2011 - 12:16
Scritto in Formazione, Tecnologia | Nessun commento
Anche quest’anno, continuando una (quasi) tradizione, il DFA propone una giornata dedicata alla divulgazione scientifica, ai suoi aspetti spettacolari e a nuove proposte didattiche. Questa giornata avrà luogo il sabato 19 febbraio 2011 Ore 8.30 Aula magna, Dipartimento formazione e apprendimento (DFA) SUPSI Piazza San Francesco 19, Locarno.
Di seguito i temi affrontati in conferenze e [...]
2 Settembre 2010 - 10:13
Scritto in Formazione, Individuale | Nessun commento
A partire dal I settembre 2010, l’autore di questo blog cambia professione.
Nella nuova professione, pur comprendendo ancora attività di formazione con e per le ICT, il suo nuovo compito esula da quanto finora espletato, cioè la formazione dei formatori con interventi negli ambiti situati tra l’apprendere, la formazione e le ICT.
Il blog non vien tuttavia [...]
I giovani d’oggi - i cosiddetti “nativi digitali” – usano massicciamente le tecnologie e sono regolarmente connessi a internet, almeno durante il loro tempo libero.
Da questi usi e da questa connessione nascono abitudini comunicative e culturali che essi vorrebbero poter applicare anche a scuola, sia in classe, sia nelle ore buche.
Tuttavia, l’impiego di servizi internet [...]
6 Aprile 2010 - 15:42
Scritto in Etica, Istituzionale, web2.0 | 2 commenti
Chi, come docente o studente, non si è mai confrontato col tema del diritto d’autore nel mondo delle informazioni condivise di oggi, via internet? Pochi o nessuno! Infatti, questo è un tema che ricorre spesso nell’ambito della didattica di classe, ma soprattutto della didattica oltre la classe, per via asincrona, supportata [...]
11 Marzo 2010 - 14:45
Scritto in Tecnologia | Un commento
Smartpen è una penna elettronica in alluminio. Al suo interno c’è un computer. Cosa è in grado di offrire questa penna-computer?
Scrivendo normalmente, Smartpen può:
- registrare tracce audio corrispondenti agli appunti che si stà scrivendo;
- tracciare in modo completo i movimenti di chi scrive, sia per quanto riguarda la posizione esatta sul foglio, sia per quanto [...]
19 Febbraio 2010 - 17:57
Scritto in Formazione, Istituzionale | Un commento
Da alcuni anni gli studenti e le studentesse della Formazione di Base della SUPSI/DFA, usano strumenti e/o servizi ICT nella preparazione del loro materiale didattico. Alcuni di loro impiegano pure in classe, con gli allievi, nella pratica professionale, strumenti o servizi ICT.
Per comprendere quali sono gli usi – normalmente integrati nella programmazione e nella didattica [...]
25 Novembre 2009 - 18:18
Scritto in Educazione, web2.0 | 13 commenti
Il termine “nativi digitali” è stata coniato da Mark Prenski nel 2001 e definisce la generazione dei nati a partire dal 1990, generazione immersa nelle ICT fin dalla prima infanzia.
Questi nativi digitali sono nostri allievi e saranno gli adulti di domani. Crescendo con la tecnologia giocano coi videogiochi, frequentano i social-network”, consultano il web in [...]
5 Dicembre 2009 - 21:27
Iniziativa molto importante per migliorare ed accrescere la fiducia e la collaborazione nel rapporto tra insegnanti e genitori. Questa collaborazione ha come obiettivo il bene degli allievi.
Il mezzo per raggiungere facilmente tale fine sono le ICT: dunque le e-mail spedite dal corpo docente per comunicare direttamente con i genitori costituirebbe indubbiamente un buon sistema, anche perché cosi’ facendo si potrebbe evitare quella perdita di tempo che intercorre tra l’invio del messaggio ai genitori e la risposta, la quale potrebbe anche non arrivare.
Esistono altri mezzi pero’ che riuscirebbero a velocizzare ancora ulteriormente la comunicazione, come ad esempio Skype.
Un’idea potrebbe essere un’ora alla settimana in cui il docente si mette a disposizione per ricevere telefonate da parte dei genitori o per inviare dei messaggi che verrebbero letti subito da questi ultimi.
Un buon rapporto ricco di scambi e di idee, permetterebbe di comprendere meglio uno studente che è portato a: chiacchierare, agitarsi, distrarsi o distrarre i compagni, attirare l’attenzione del docente con ogni mezzo,….
Avendo una visione d’insieme del ragazzo sarebbe anche possibile differenziare le lezioni piu’ facilmente permettendo a tutti gli allievi di capire e seguire le stesse con interesse.
Ritengo peraltro che il sito web sarebbe uno strumento utile per fornire documenti, regolamenti, appuntamenti a tutti i genitori senza passare attraverso gli studenti. Gli SMS come le mail potrebbero essere utilizzate per ricordare ai genitori gli appuntamenti di cui spesso si dimenticano.
In una quarta media ho formulato una domanda che richiedeva un commento positivo o negativo sulla la possibilità che i docenti sentissero regolarmente i genitori per collaborare ed aiutare i ragazzi, ma come spesso accade la risposta è stata negativa: gli allievi ritengono superfluo un aggiornamento troppo frequente con i genitori e lo percepiscono piu’ come una minaccia alla loro intimità e tranquillità piuttosto che un possibile mezzo di sostegno ed aiuto.
13 Dicembre 2009 - 16:43
Credo che l’utilizzo dell ICT per la comunicazione tra genitori e scuola sia una via da percorrere e contribuire a migliorare. La comunicazione tra la scuola e la famiglia può essere impedita dai mille impegni di lavoro e non che le famiglie odierne si trovano a dover affrontare e purtroppo questo gioca spesso contro il bene dell’allievo. Come dice giustamente Flavio “Un buon rapporto ricco di scambi e di idee, permetterebbe di comprendere meglio uno studente che è portato a: chiacchierare, agitarsi, distrarsi o distrarre i compagni, attirare l’attenzione del docente con ogni mezzo, … .” E questo non può far altro che aiutare non solo la comunicazione tra allievo e docente, il quale è così al corrente di fatti riguardanti l’alunno, ma anche quella tra figlio e genitore, che viene così a conoscenza più frequentemente di cosa fa il figlio a scuola. Il supporto che le ICT offrono è ampio e differenziato e può far fronte a molteplici esigenze. L’idea di scambiare emails con i genitori risolverebbe problemi di tempo o di coordinazione quando per esempio gli orari del docente e quelli del genitore non coincidono, visto che come tutti sanno si può scrivere e rispondere ad un’email quando e dove si vuole. È vero che dare il proprio numero di cellulare può far paura, ma conosco l’esperienza di una docente delle scuole medie che lo dà da qualche anno a tutti i suoi allievi e fin’ora non ha ancora avuto problemi, naturalmente bisogna cercare di avere e mantenere un buon rapporto con gli allievi. Come anche Flavio fa notare, l’invio di SMS può facilitare la coordinazione per gli appuntamenti e le riunioni.
Siti come doodle (http://www.doodle.com/wizard/generalInformation.html?type=date&v=1260717556838) possono aiutare a coordinare riunioni o incontri dove sia il docente che i genitori scrivono gli orari dove sono disponibili.
Un sito web some quello di Gordola per esempio (http://www.smegordola.ch/) può offrire informazione e sostegno ai genitori che cercano spazi o occasioni per confrontarsi coi problemi legati all’adolescenza o che vengono a conoscenza di attività proposte dalla scuola in modo diretto (http://www.smegordola.ch/paginesito/genitori/genitori.html ). Ribadisco quindi il ruolo fondamentale che le ICT occupano non solo nella comunicazione tra famiglia e scuola, ma anche tra famiglia e adolescenti.
18 Dicembre 2009 - 19:05
Questa si che è un ottima iniziativa!!! Credo sia molto importante il completo coinvolgimento delle famiglie nella vita scolastica dei figli. Certamente garantisce un minor numero di insuccesso scolastico degli allievi. In fondo, trattandosi di ragazzi adolescenti, credo che per la loro corretta crescita sia necessario un sostegno continuo da parte della scuola e delle famiglie. Le ICT in questo caso, possono offrire innovativi sistemi per migliorare il contatto tra queste due figure importanti. Scuola e famiglia, due grandi sistemi, entrambi influenti sull’educazione dei ragazzi, possono attraverso le ICT rivedere i loro rapporti, rispetto al passato, per andare incontro alle trasformazioni sociali di questi ultimi decenni che hanno visto cambiare queste stesse istituzioni. Concordo con l’idea di Flavio, che attraverso Skype e lo scambio di idee, l’uso delle tecnologie informatiche favoriscono lo sviluppo degli apprendimenti e della personalità degli alunni, e semplificano la comunicazione di diversi settori, quali:
-Informazione – comunicazione – consultazione di dati sensibili e riservati sull’andamento didattico-disciplinare e scolastico degli alunni da parte delle rispettive famiglie (valutazioni, voti, assenze, comunicazioni, circolari, ecc.) con l’attivazione di canali preferenziali via internet (sistemi web), telefonia mobile (SMS);
- Sistemi on-line che consentano un più efficace strumento di comunicazione fra scuola, famiglie e non solo per un miglioramento della qualità della comunicazione ma anche per lo snellimento delle pratiche burocratico-amministrative (richiesta di documenti, modulistica, statistiche, informazioni, ecc.);
Secondo me è molto importante promuovere questo progetto, che prevede l’implementazione di un sistema di comunicazione che utilizzando Internet, la posta elettronica, la telefonia fissa e mobile, affiancando i tradizionali mezzi di comunicazione scuola-famiglia, permetta di informare le famiglie su tutti gli aspetti della vita scolastica.
Ovviamente l’uso di queste tecnologie non vuole sostituire i fondamentali rapporti personali tra docenti, dirigenti ed operatori scolastici con i genitori ma più semplicemente offrire nuove opportunità di interazione.
La collaborazione tra genitori e scuola, nel rispetto dei relativi ruoli e competenze, rappresenta, oggi, un elemento determinante ed essenziale per rinnovare qualitativamente il nostro sistema scolastico.
La notevole importanza assunta dall’educazione necessita un’attenta presenza dei genitori nell’interno della scuola per promuovere il sapere, il saper fare e il saper essere dei propri figli. La complessità dell’attuale società, evidenzia la necessità di un continuo dialogo tra scuola e famiglia, tra docenti e genitori, per definire insieme i valori da condividere. Dove genitori e insegnanti lavorano insieme, si notano apprezzabili risultati anche nella preparazione culturale e professionale.
Carolina Pepe
19 Dicembre 2009 - 19:57
L’importanza del sostegno e del coinvolgimento dei genitori nella vita scolastica dei loro figli e quindi di conseguenza il fatto che il sistema scolastico debba promuovere e incentivare la collaborazione tra scuola e genitori, credo trovi tutti unanimi.
Un interrogativo a mio parere ancora aperto è quello di capire quanto le nuove tecnologie modificheranno davvero la vita scolastica e in particolare i rapporti scuola-famiglia.
Nella vicina penisola per esempio sono ormai numerose le istituzioni scolastiche che promuovono i servizi scuola-famiglia via web. Si va da progetti parziali, dove ci si limita sostanzialmente all’uso della posta elettronica, a progetti più ambiziosi, che comprendono la pagella online, il registro di classe elettronico, le prenotazioni dei colloqui con i docenti tramite rete, fino alla notifica via sms delle assenze dei figli. (vedi per esempio http://www.scuolafamiglia.net/scuole.html, http://www.logicalschool.it/cmsPublic/-/websitelogicalschool/it.html, http://nuoviabitanti.blogspot.com/2009/09/scuola-digitale-al-via.html ).
Lo slogan lanciato da queste iniziative è “consentiamo ai genitori di tornare protagonisti dell’educazione, senza rinunciare al loro lavoro”.
Mi piacerebbe credere che la maggior parte delle difficoltà nel rapporto scuola-famiglia siano di ordine pratico e organizzativo, e che quindi – risolte le mere questioni pratiche – il gioco sia fatto. Ma guardiamoci negli occhi: sarà una pagella online o un sms a risolvere una questione così complessa? Sarà una piattaforma online a spazzare via il disinteresse delle famiglie al dialogo educativo, i genitori difensori ad oltranza dei loro figli, gli insegnanti irritati – a torto o a ragione – da chi si immischia nella programmazione didattica? E i ragazzi? Accetteranno nell’età dell’emancipazione questo controllo digitale?
Detto questo ritengo che sia compito dell’istituzione scolastica promuovere sistemi di relazione a distanza, perché vi saranno senz’altro dei genitori che potranno in questo modo interessarsi maggiormente alla vita scolastica dei loro figli. Queste innovazioni sono però da intendere come complemento e non come sostituzione della relazione “fisica” scuola-famiglia, che resta a mio avviso il pilastro fondamentale di un dialogo costruttivo.
19 Dicembre 2009 - 20:45
Sono daccordo con quanto scritto nei commenti che precedono il mio sull’importanza e l’efficacia dell’impiego delle ICT per le comunicazioni scuola-famiglia. Io proporrei di concretizzarlo innanzitutto attraverso il sito web delle varie sedi di scuola media. A questo proposito spero vivamente che quelle che ancora non hanno un proprio sito – che in base all’indagine fatta durante il corso “L’intergrazione delle MICT nei processi formativi” tenuto dal Prof. Beltrametti sono quasi la metà – ne possano presto avere uno.
Nel sito web della scuola la famiglia puo’ già trovare molte informazioni importanti: informazioni generali sulla sede, un calendario di varie attività che vengono proposte durante l’anno, progetti particolari oppure trovare annunci di vario genere, ecc. Tutto questo permette alle famiglie di raccogliere molte informazioni riguardanti la scuola che frequentano i propri figli e quindi di interessarsene personalmente.
Inoltre un altra via di comunicazione che dovrebbe essere più utilizzata è quella della posta elettronica. Penso in primo luogo al docente di classe che di solito dà ai propri allievi il numero di telefono privato nel caso la famiglia avesse la necessità di stabilire un contatto con il docente stesso. A questo punto mi sembrerebbe molto sensato comunicare anche il proprio indirizzo di posta elettronica in quanto, come già sostenuto a più riprese nei commenti di Flavio, Daniela e Carolina ciò dovrebbe facilitare il contatto.
21 Dicembre 2009 - 08:33
Sono assolutamente d’accordo con quanto scritto finora. Scuola e famiglia dovrebbero assolutamente riuscire a comunicare, in modo da mantenere una visione d’insieme sulla situazione degli allievi e da far sentire i ragazzi protetti e, al contempo, inquadrati in alcune regole basate sulla fiducia (la presenza a scuola, la comunicazione delle note a casa, ecc).
Certamente le ICT in questo caso sarebbero molto utili, in quanto è vero che spesso si perde un sacco di tempo per riuscire a trovare un momento che vada bene sia alla famiglia che al docente e inoltre sicuramente le famiglie spesso esitano a chiedere un colloquio per paura forse di disturbare o di perdere tempo. L’uso della posta elettronica, dunque, sarebbe certamente molto utile e potrebbe avvicinare molto scuola e famiglia, creando un rapporto più diretto e semplice.
A mio avviso, però, a questo punto non ci si può non porre questo problema: soprattutto in alcune sedi, alcuni allievi hanno i genitori analfabeti, o quasi, e addirittura le direzioni domandano di scrivere frasi semplici nei giudizi perché altrimenti i genitori non riescono a capire cosa vuole dire l’insegnante. Mi è capitato di fare supplenza in sedi in cui il 90% dei ragazzi provenivano da altri paesi e tanti di loro avevano, a casa, delle situazioni familiari decisamente problematiche. Come possiamo pensare che queste famiglie avrebbero la possibilità di comunicare con la scuola attraverso l’uso delle ICT?
È chiaro che in alcuni casi le ICT sarebbero molto utili per creare un contatto tra docente e famiglia, però temo che tutti quei genitori che non possono farne uso verrebbero tagliati fuori e spesso, purtroppo, sono proprio quelli con i quali sarebbe più necessario avere dei colloqui.
Un altro problema, che in parte è già stato sollevato, è quello della mancanza di volontà da parte della famiglia di collaborare con la scuola.
Come affermava Lara, siamo proprio sicuri che il problema vero sia una mancanza di tempo o un problema organizzativo? Non è piuttosto l’assenza di un rapporto di fiducia e stima reciproca? Io credo che spesso ai genitori manchi proprio la volontà di comunicare con i docenti e che il vero problema sia questo. Ho sentito più volte racconti di docenti attaccati da genitori arrabbiati perché il figlio era stato valutato male o ripreso per un comportamento giudicato scorretto oppure anche genitori che non si fanno trovare e che cercano in ogni modo di evitare colloqui o contatti con i docenti. Come fare in questi casi? Temo davvero che l’uso delle ICT sarebbe ipoteticamente utile ma che purtroppo, in diversi casi, sarebbe inutile allo stato attuale.
3 Maggio 2010 - 22:31
L’argomento trattato concerneva principalmente l’impiego delle ICT per migliorare la collaborazione e la comunicazione tra scuola e famiglia.
Nei commenti precedenti é stato posto l’accento soprattutto sugli adolescenti, mentre io vorrei commentare distintamente scuole elementari e scuole medie in relazione all’argomento.
Secondo il mio parere vi è una grande differenza di coinvolgimento della famiglia nelle diverse tipologie di scuola, ma anche un diverso tipo di relazione tra i docenti e i genitori.
È un dato di fatto che il coinvolgimento dei genitori nella vita scolastica dei figli, e di conseguenza il loro sostegno, sono fondamentali. Inoltre siamo altrettanto unanimi nell’affermare che le ICT possono offrire interessanti, ma soprattutto innovative, possibilità per migliorare la relazione vigente tra famiglia e scuola.
Come per tutte le novità, anche per l’implementazione di nuove procedure comunicative attraverso le ICT, è auspicabile affrontare il cambiamento in modo ordinato e sequenziale, onde evitare malintesi o impatti troppo repentini dall’effetto non gradevole.
Il mio primo pensiero è rivolto all’utilizzo della posta elettronica. Sarebbe auspicabile che quest’ultima sostituisse le molteplici comunicazioni cartacee tra scuola e famiglie: si pensi agli appuntamenti da organizzare per ottenere dei colloqui con i docenti o con i genitori, alle informazioni riguardanti gite e altre attività o non da ultimo alle assenze.
Riguardo le assenze, in altri paesi come l’Italia, è già stato fatto un grande passo avanti, anche se con l’uso di altre forme di ICT, per esempio l’sms. Nel caso di assenza non giustificata in anticipo, in Italia, la scuola invia una segnalazione ai genitori tramite sms.
Attraverso le ICT sarebbe quindi possibile sviluppare altri sistemi di segnalazione. Per ulteriori informazioni riguardo tale argomento, mi permetto di segnalare il seguente link:
http://www.scuolafamiglia.net/
Detto ciò, ci terrei a sottolineare un aspetto che mi sta a cuore nelle scuole elementari: escluderei l’uso delle ICT per gli scambi informativi tra scuola e famiglia, che possono ancora avvenire tramite i bambini. Il mio pensiero è rivolto a biglietti della maestra che spiegano un avvenimento scolastico, oppure alla richiesta di un dato abigliamento per certe attività o ancora alle comunicazioni dei genitori per il docente di ginnastica o per richieste di appuntamento. In sostanza tutte quelle comunicazioni che possono essere conosciute dal bambino e che sono accompagnate da un obiettivo educativo, cioè quello di responsabilizzare e coinvolgere anche l’allievo nel rapporto scuola – famiglia, rendendolo nel contempo responsabile attribuendogli un ruolo di messaggero.
Al contrario, mi ritengo particolarmente favorevole alle modalità presentate sul post per le scuole medie, in quanto si presume che quanto postulato precedentemente dovrebbe essere già acquisito. Da un lato si presuppone un grado maggiore di autosufficienza e autogestione da parte dei ragazzi e dall’altro le ICT permetterebbero un ulteriore passo avanti per l’autonomia del giovane che, in questo periodo della vita, cerca di rendersi indipendente dai genitori.
Trovo inoltre, sempre in collegamento a quanto esposto nel blog, che la pagella elettronica sia senz’altro un importante innovazione per le scuole medie; per contro poco adatta, a fini educativi, per le scuole elementari. Infatti, niente è tanto stimolante per i bambini quanto portare a casa il libretto dei giudizi. Minuziosamente rivestito con la carta cerata durante il primo anno di scuola, il bambino lo può mostrare orgogliosamente a genitori e parenti per ricevere elogi e qualche ricompensa. La medesima valutazione in formato elettronico, pur potendo essere stampata, perderebbe una grande parte di fascino e di acquisizione di quei valori scolastici preponderanti nei primi cicli di scuola.
Trovo per contro molto interessante l’argomento sviluppato nel primo post da Flavio Colloca, cioè l’idea di comunicare con i docenti tramite Skype. L’utilizzo di questo sistema semplificherebbe il contatto docente-genitore. Non solo consentirebbe di evitare appuntamenti durante le ore lavorative ma renderebbe possibile delle comunicazioni e degli “incontri” più frequenti in caso di problemi ripetuti o irrisolti.
In questo modo si creerebbe un rapporto docente-genitore più diretto e semplice, ed inoltre incentiverebbe la famiglia ad un maggiore coinvolgimento nella vita scolastica e nell’interessamento della situazione con un canale diretto di comunicazione.
In questo caso le ICT agevolerebbero la relazione scuola – famiglia e sicuramente incrementerebbero di molto la comunicazione.
C’è da dire che Skype, seppur embrionalmente, è già stato implementato in alcune nazioni.
Tale ICT viene già usata in diverse forme e a tal proposito rimando al seguente link:
http://blogs.skype.com/it/2010/03/storie_di_skype.html
(In fondo alla pagina del link viene riportato un caso degli USA in cui Skype viene già usato per i colloqui genitori-docenti.)
Infine, riallacciandomi ai post precedenti, vorrei esternare la mia coesione con quanto esposto sul blog da Carolina Pepe, la quale sostiene che la società ha subito delle trasformazioni e quindi anche le istituzioni devono in qualche modo riuscire ad adattarsi a questi cambiamenti.
Il docente non rappresenta più quella figura autoritaria di una volta e la famiglia non riesce più a gestire in modo così naturale i rapporti con i propri figli. In tutto questo le ICT possono aiutare.
Concludendo vorrei ribadire con forza che l’uso delle ICT a scuola dovrebbe perseguire l’obiettivo di coinvolgere maggiormente il genitore nella vita scolastica dei propri figli e magari potrebbe nel contempo semplificare il compito alle famiglie e, perchè no, anche ai docenti.